Strana talvolta la politica, perlomeno da come qualcuno la interpreta e la trasmette ai cittadini, ma per fortuna c’è sempre qualcuno, libero nel pensiero, che cerca di portare le cose alla comprensione della collettività. Cogliamo l’occasione del confronto sulla TIA in Consiglio Comunale e l’articolo di oggi su una testata locale specializzata in “economia“ terra terra, per ritornare sulla questione.

In premessa riteniamo utile un richiamo alla politica locale ma anche nazionale, per cercare di costruire l’alternativa sia al governo centrale che a quello locale, anche se le premesse indicano confusione, noi che siamo schierati nel centro-sinistra, siamo preoccupati dei ritardi programmatici con ipotesi di schieramento senza capo e ne coda,compreso le tante ambiguità propositive in settori ben determinati.

A titolo esemplificativo e per ordine:

Abbiamo fatto un referendum con quattro quesiti, per i due sull’acqua, abbiamo votato “SI“ in massa,tanti poco convinti per la mancanza di informazione e per il timore di vuoti normativi in itinere, ma anche perché, il PD, a fine anno 2010, aveva presentato un disegno di legge che apriva ai privati per la gestione dell’acqua.

In questo periodo stiamo parlando di manovra economica, di riforma fiscale, noi socialisti abbiamo già fatte le nostre proposte, da tempo.

Stiamo parlando di rendite finanziarie,di tassa sulle transazioni finanziarie ed a proposito ci viene alla memoria che una volta era in vigore il “ fissato bollato“, una vera e propria tassa sulle transazioni finanziarie, che fu cancellato in due interventi ( primo e secondo governo Prodi)

Si stanno preparando ulteriori bombardamenti ai bilanci degli Enti locali preannunciati nella manovra in costruzione e proprio il Comune di Sassuolo, a proposito del patto di stabilità, soffrirà del fardello SGP che in tempi non sospetti avevamo “consigliato“ di sciogliere.

Ricordiamo una posizione assunta in Consiglio Comunale a Sassuolo, sulle Fondazioni Bancarie…, siamo per mettere le mani nelle tasche di questi mostri giuridici, economici, finanziari e sede di scambi politici, attraverso il prelievo totale delle attività per trasferirle al Tesoro, quindi ai legittimi proprietari …ai cittadini che diedero vita alla Casse di Risparmio. Una buona boccata di ossigeno a sfogo del debito pubblico.

Sulla TIA non ci sembra corretto che veniamo associati al percorso della maggioranza di centro-destra, quando gli interlocutori critici del PD dovrebbero ricordare la posizione del PSI, fin dal 2009 e se andiamo indietro alla fusione di SAT in Hera.

Una volta per tutte ed a proposito della detraibilità dell’IVA, del rispetto del Giudice delle Leggi, del diritto dei cittadini ad essere rimborsati di quanto pagato indebitamente, le cose andrebbero guardate non con occhi strabici.

Se non è ancora chiara la cosa, ribadiamo che se la TIA è una tassa, la parte fiscale non può e non poteva essere gestita da una società.

La critica feroce va rivolta al Governo che non è stato in grado di emanare il regolamento di attuazione previsto dalla legge di base, mentre ci si arrabatta con provvedimenti tampone ed a danno dei cittadini, ai quali è stato precluso il rimborso dell’IVA

Sempre una critica al Governo per il mancato intervento sulla legge IVA, semplicemente la TIA andava inserita tra le attività esenti o non soggette ad imposta e tutto ciò per rendere possibile la detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti inerenti la gestione dei rifiuti. Noi pagheremmo la TIA senza imposta e senza l’aumento delle tariffe….siamo edotti che l’onere sarebbe a carico dello Stato.

A completamento del ragionamento ricordiamo l’intervento a gamba tesa del D.L. 78/2010 ( taglia tutto ) e del Dipartimento delle Finanze in spregio al Giudice delle Leggi ed ai diritti dei cittadini, ma anche stavolta ci ha pensato una sentenza, recente, della Commissione Tributaria Provinciale di Pordenone depositata il 11 maggio a rimetter le cose a posto “la TIA 1 è un tributo e su di esso non si applica l’IVA” …la storia riprende e nuovo lavoro per la Corte Costituzionale.

In conclusione c’è bisogno di politica delle “cose“ con coerenza e diffidiamo di chi con meri percorsi di schieramento vogliono dettare l’agenda politica (vedi accordo per l’apertura del “cantiere” PD-IDV-SEL), come diffidiamo degli ondeggiamenti programmatici.

Partito Socialista Italiano Sassuolo