L’andamento del settore immobiliare residenziale della regione Emilia Romagna nel II semestre 2010, con 26.086 transazioni normalizzate (NTN), nel suo complesso rappresenta l’8,74% del mercato nazionale. E’ quanto si evince dalla Nota Territoriale del mercato residenziale presentata oggi alla stampa dalla Direzione Regionale dell’Agenzia del Territorio.
La maggior parte delle province risente tuttora di una sostenuta contrazione del mercato. Ciò nonostante, il modesto decremento rilevato su scala regionale, complessivamente di sole 134 NTN (circa -0,5%) rispetto all’omologo semestre 2009, dimostra un debole segnale di ripresa rispetto al dato aggregato nazionale (-3,5%). In controtendenza per il II semestre 2010, sono le province di Ferrara con +1,1%, Ravenna con +5,0% e Reggio Emilia con +10,3%, a mostrare una discreta vivacita’ di mercato; il restante territorio segue l’andamento negativo con oscillazioni del numero di transazioni riscontrabili dal minimo di -0,5% delle provincia di Bologna al massimo di -7,1% della provincia di Rimini. Seppure con segno negativo in relazione all’analogo semestre 2009, è la provincia di Bologna, con 5985 NTN, a confermare il ruolo dominante in termini di numerosita’ di contrattazioni (circa il 23% del mercato regionale); viceversa il dato ampiamente positivo di Reggio Emilia compensa, parzialmente, il trend fortemente sfavorevole registrato negli anni precedenti (con inizio nel II semestre 2006).
Sia in riferimento alla quotazione media regionale che alle quotazioni medie provinciali del segmento residenziale, si è constatata una sostanziale tenuta dei valori di mercato rispetto al semestre precedente; il modesto incremento rilevato su scala regionale, + 5% rispetto al I semestre 2010 (+ 1% circa rispetto al II semestre 2009), conferma il segnale positivo allineandosi con il dato medio aggregato a livello nazionale. Di particolare rilievo i dati emersi per le province di Parma, +4,6% di aumento della quotazione media a cui si contrappone un lieve arresto degli scambi immobiliari (-2,4%), e di Reggio Emilia dove l’abbattimento della quotazione media di -3,0 punti percentuali sostiene l’accentuata ripresa delle contrattazioni.