Il Partito Democratico di Parma ha proposto la realizzazione di un invaso sul fiume Enza in località Mora (Ramiseto-Palanzano). La costruzione di un bacino idrico a Mora (capienza indicativa 6 milioni di mc) fungerebbe da mero serbatoio per IREN, inadatto a risolvere le carenze idriche relative al settore agricolo delle province di Reggio Emilia e Parma. Il territorio, al contrario, necessita di un bacino con capienza di almeno 100 milioni di mc. La realizzazione della diga della Mora farebbe, ovviamente, cadere l’ipotesi di costruire un invaso a Vetto.
Una scelta politica sbagliata, inadeguata a risolvere i problemi.
Reggio preleva annualmente dal fiume Po oltre 200 milioni di mc di acqua, Parma circa il 10% del proprio fabbisogno irriguo. Per il territorio reggiano la diga assume un’importanza particolare. Un’opportunità di sviluppo e di crescita, in ambito agricolo, turistico ed economico, si produrrebbe energia elettrica pulita per circa 30.000 persone.
Solo dieci giorni fa, il gruppo commercianti e artigiani di Vetto d’Enza, referente Giovanni Ferrari, ha denunciato pubblicamente la scelta dell’amministrazione comunale di sottrarsi al confronto, nelle sedi preposte (Consiglio comunale), relativamente la questione progetto diga. Una decisione irresponsabile, che allontana le istituzioni dalla cittadinanza. Tenuto anche conto delle risultanze dei dati diffusi dall’Osservatorio Appennino reggiano: nel territorio montano e nella Val d’Enza emergerebbe una diminuzione del fatturato delle attività commerciali e artigiane pari al 60%. Occorre intervenire al più presto. La diga rappresenta un volano da sfruttare, un valore aggiunto, una fonte di reddito.
Chiedo alla Giunta regionale di lavorare per la realizzazione dell’invaso idrico nella stretta di Vetto sul fiume Enza. E’ fondamentale affrontare, in tempi rapidi, le problematiche di natura irrigua delle province di Reggio Emilia e Parma, promuovendo la costruzione di un bacino con una capienza idonea alle esigenze del territorio, in grado di fornire acqua pulita e corrente elettrica.
(Fabio Filippi)