Tagliare risorse alla scuola significa privare l’Italia della possibilità di un futuro migliore. La cosiddetta riforma Gelmini, sostenuta con convinzione da Pdl e Lega, prevede 8 miliardi di Euro di tagli alla scuola pubblica italiana in soli tre anni. Abbiano quindi il coraggio non di chiamarla riforma, perché una riforma senza alcun investimento non può essere tale, ma vero e proprio massacro della scuola pubblica.
Anche la Provincia di Reggio Emilia risente di questi deleteri effetti: la riduzione del tempo-scuola, le classi sovraffollate, la difficoltà economica che limita fortemente l’autonomia scolastica, solo per citarne i più evidenti.
Questa situazione è innegabile ed è sotto gli occhi dei docenti, degli studenti, di tutte le loro famiglie e, soprattutto, degli amministratori locali che quotidianamente affrontano con serietà e senso di responsabilità queste decurtazioni assurde, cercando di sopperire con le poche risorse – anche queste scelleratamente tagliate dal Governo centrale – alla mancanza di risorse dello stato, per offrire servizi puntuali ed efficaci alle famiglie.
Nell’ultimo decennio nella Provincia di Reggio Emilia si è registrato un costante aumento della popolazione scolastica. Si tratta di un dato positivo, sintomo di un importante fermento sociale e di un necessario ricambio generazionale. Tuttavia, nella attuale scarsità di risorse di cui risentono gli enti locali, anche questo è un dato su cui riflettere in quanto impone scelte e investimenti strategici per il futuro.
Comprendiamo l’imbarazzo del gruppo consiliare del Pdl ed in particolar modo quello della Lega Nord, sedicente paladina degli Enti Locali, ormai in preda al caos dopo le recenti sberle elettorali, che in diverse occasioni istituzionali hanno manifestato il loro sostegno al lavoro svolto dall’assessore provinciale Malavasi la quale, a sua volta, si trova a dover attuare una riorganizzazione scolastica che prevede nuovi poli scolastici e progettazioni future – quindi investimenti – in una situazione di straordinaria scarsità di risorse per tutti gli enti locali e quindi anche per la nostra Provincia.
La Provincia di Reggio Emilia ha da sempre considerato prioritario l’investimento sulla Scuola, a differenza di quanto accade a Roma, dove il Governo sostiene l’impoverimento sistematico della Scuola Pubblica, e per questo motivo, negli ultimi mesi, ha intrapreso un percorso di rinnovamento e ridefinizione dell’offerta formativa superiore, al quale si accompagnerà una conseguente ridefinizione e riqualificazione di spazi ed una nuova mappa dei Poli scolastici sul territorio. Si tratta di una scelta importante per il futuro dei nostri giovani e per la qualità di vita di tutti i cittadini del nostro territorio.
A differenza di quanto contrabbanda il centro destra, la Provincia di Reggio Emilia intende seriamente riformare la scuola, investendo fortemente sulla stessa, in termini di idee, strutture e progettazione futura.
In questi giorni, oltre alla proposta della nuova mappa dei Poli Scolastici, presentata anticipatamente ai Consiglieri provinciali e poi rivista in Commissione scuola il 17 giugno a seguito delle richieste avanzate dall’Istituto Secchi, la Provincia si sta già proiettando nel futuro per considerare un ulteriore investimento che possa dare una risposta al territorio nei prossimi decenni: 100 aule, che comporteranno 30 milioni di investimenti aggiuntivi.
Trovare le risorse per questo grande progetto è una sfida che la nostra Provincia ha deciso di affrontare con la serietà ed il senso di responsabilità che la contraddistinguono, interpellando innanzitutto i vari interlocutori istituzionali che intendono supportare questa importante scommessa sul nostro futuro.
Riteniamo sia questo il modo corretto e lungimirante che un’amministrazione con a cuore i giovani e la scuola debba mettere in atto, auspicando una condivisa e diffusa sensibilità a riguardo e, magari, alla fine se sarà necessario, richiedendo anche qualche sacrificio ai cittadini stessi per il benessere dei loro figli.
(Elena Carletti,Consigliera provinciale Pd – Gruppo Pd Commissione scuola)