Siamo francamente sbigottiti di fronte a tanta arroganza e alla completa assenza di una visione democratica dei politicanti del centro destra. Appellarsi ad una legge (poi modificata da una sentenza della Corte Costituzionale nel 1995) per far rimuovere le bandiere da balconi e davanzali delle abitazioni di singoli cittadini è una cosa aberrante e priva di qualunque fondamento democratico.

Il movimento che si è creato per l’acqua pubblica in questi anni è un movimento che nasce dal basso senza nessuno sponsor di partiti e partitini… e questo fa paura!

Fa paura, in quanto non è ascrivibile e incasellabile nelle logiche di chi pensa alla politica come gestione personale dei propri interessi a prescindere del bene collettivo e spesso contro di esso.

Vedere tanti giovani, tanti cittadini, provenienti da diverse estrazioni sociali, culturali, religiose, politiche che insieme condividono questa grande idea, di non volere la privatizzazione della gestione di un bene comune e fondamentale per la vita come l’acqua (ed ora anche contro il nucleare), è entusiasmante.

E allora meglio ricorrere ad ogni mezzo pur che non si parli di referendum, di questa unica (e ultima) forma di democrazia diretta, dove ogni cittadino può esprimere la propria convinzione.

Meglio sprecare quasi 400 milioni di euro per non far svolgere i referendum insieme alle elezioni amministrative, in un momento dove in tantissimi stanno inesorabilmente perdendo il proprio lavoro e con questo la loro dignità di uomini e donne.

Meglio non informare gli italiani privandoli di un loro diritto (sancito dalla legge, quella a cui ora si appellano) rinviando di un mese l’approvazione del regolamento RAI sulla gestione degli spazi.

Meglio continuare a prenderci in giro con un decreto farsa (ora in discussione alla Camera dei Deputati) che sospende le norme per la localizzazione e realizzazione di impianti nucleari, concedendo al governo di tornare sulla questione dopo “nuove evidenze scientifiche” non escludendo, nella sostanza, il ritorno all’energia nucleare.

Questi sono coloro che vogliono strappare dai nostri balconi l’ultima arma che abbiamo, la nostra dignità e la nostra voglia di dire quello che siamo e quello che vogliamo. A tutti questi il 12 e 13 giugno dobbiamo far sentire la nostra voce, la voce del rispetto della democrazia e della nostra costituzione.

(Maurizio Vergallo, coordinamento provinciale Sinistra Ecologia Libertà – Reggio Emilia)