Bambini e media, tra TV, cartoons, computer e videogiochi è il titolo dell’iniziativa che avrà luogo sabato 21 maggio 2011, dalle 9.15 alle 12.30, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia. L’evento vedrà la presentazione dei risultati di una ricerca, realizzata dal Corecom Emilia-Romagna e da Reggio Children, che ha indagato i ruoli e i significati dei media nella vita dei bambini in età prescolare, attraverso un percorso della durata di due anni, che ha coinvolto minori, genitori e insegnanti.
L’incontro, moderato dal Direttore di Rai 3 Regionale, Fabrizio Binacchi, vedrà la presenza di Arianna Alberici (Componente Corecom Emilia-Romagna) e di Carla Rinaldi (Presidente di Reggio Children). A presentare la ricerca le pedagogiste Paola Strozzi (Istituzione Nidi e Scuole dell’Infanzia, Comune di Reggio Emilia), Mascia Marconi (Progettinfanzia Bassa Reggiana) ed Elena Bega (Coopselios). Agli interventi di Franco Mugerli (Presidente nazionale Comitato Media e Minori) e dell’Ufficio Scolastico Regionale, seguirà un dibattito aperto a tutti i partecipanti.
La ricerca ha permesso di analizzare le abitudini nella fruizione mediatica nella prima infanzia, attraverso un questionario rivolto alle famiglie, i focus group con genitori, insegnanti e pedagogisti e il coinvolgimento diretto di bambini tra i 20 mesi e i 6 anni. Il progetto, oltre a promuovere un uso responsabile e consapevole dei media, si è posto l’obiettivo ambizioso di costruire uno strumento di ricerca e formazione che potesse essere diffuso sull’intero territorio dell’Emilia-Romagna.
Cosa guardano i bambini e con quali modalità? Cosa pensano di pubblicità e TG? I risultati tracciano il quadro di bambini che già dalla primissima infanzia sono ampiamente esposti ai media. La televisione si conferma in cima alle preferenze, ma molti bambini della scuola materna utilizzano anche computer e videogiochi. Permangono alcune cattive abitudini, come guardare la tv durante i pasti o prima di dormire, ma emergono con forza anche le preoccupazioni dei genitori, per i contenuti violenti di videogiochi e tv – tanto che molti preferiscono utilizzare dvd e filmati scaricati dalla rete – e per una tecnologia che entra a far parte precocemente della vita dei loro figli.