Il Cofim presenterà il suo Bilancio annuale il prossimo 24 maggio dalle ore 16,30, ma ne farà anche l’occasione per interrogarsi su Impresa e il Diritto al Lavoro – temi oggi più che mai di vitale importanza – al centro dell’attenzione di un Convegno che seguirà la riunione assembleare, nel quale porteranno i loro approfondimenti illustri studiosi.

La prestigiosa cornice sarà ancora il Teatro della Fondazione Collegio San Carlo di Modena, che vedrà, al tavolo dei relatori il professor Luigi Montuschi, docente presso l’Università di Bologna e il professor Massimo Jasonni, noto penalista e docente presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Farà gli onori di casa il professor Carlo Altini, direttore della Scuola di Alti Studi Filosofici del Collegio San Carlo e porteranno il loro autorevole saluto il Sindaco di Modena Giorgio Pighi e il dottor Vito Zincani, Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale Penale di Modena.

Prima del convegno, il Cofim presenterà ai soci i dati dell’operatività realizzata nel 2010.

Un anno difficile per le imprese, caratterizzato da una crisi economica e finanziaria tutt’altro che risolta e un credito bancario forse non costosissimo ma certamente di non facile accesso.

Anche l’operatività del Cofim ha risentito di questi fattori, chiudendo con una contrazione di oltre il 25% rispetto al 2009; il Confidi ha comunque intermediato finanziamenti complessivi verso le piccole e medie imprese per oltre 38 milioni di euro, finanziamenti destinati, come voci principali, agli investimenti e programmi di sviluppo aziendale, che hanno assorbito 21,4 milioni di euro (pari al 55,6%), seguiti dalla ristrutturazione e fabbisogno finanziario con 15,0 milioni di euro (il 39,10%) e dai pagamenti periodici e straordinari con 2,0 milioni di euro (pari al 5,3%).

Il Presidente del Cofim Giuseppe Gelati traccia alcune linee linee dello sviluppo futuro del Confidi.

“Il Cofim è ancora impegnato ad affiancare le imprese in questa lunga, e ancora incerta, fase di rilancio, che vedrà ancora il credito al centro dell’attenzione; ma un credito da reperire su un mercato più difficile, oneroso e sottoposto a crescenti controlli.

Il Cofim non può sottrarsi a questa sfida; all’ambizione di far parte del gioco, di essere un partner moderno e credibile per le banche, ma, soprattutto, di continuare a dare alle imprese ciò che esse continueranno a chiedere per la loro continuità e il loro sviluppo.

Forse sono maturi i tempi per spingere oltre il processo evolutivo del Cofim, per raccogliere i valori associativi e territoriali che tanto hanno rappresentato per il nostro sviluppo e combinarli con un più evoluto impegno sul piano della garanzia.

Penso che le scelte innovative che il consiglio di amministrazione andrà a fare nelle prossime settimane, dovranno essere improntate a due ordini di esigenze:

– una partnership con le banche rinnovata nei contenuti e nelle modalità;

– un’ulteriore valorizzazione di quello che vogliamo ancora oggi definire come il “modello del Cofim”, improntato a un proficuo localismo, fatto di rapporti quotidiani e radicati con le imprese e le banche, capace di dare risposte ai problemi in tempi rapidi, superando le istruttorie pesanti e burocratizzate”.