Mostre e musei di Modena saranno aperti con ingresso gratuito sabato 30 aprile e domenica 1 maggio. Si potrà danzare con la “Sala de baile” di Anna Malagrida alla palazzina dei Giardini, giocare con le ombre al Museo della figurina, ammirare la scultura della prima metà del Novecento al Museo d’arte. Domenica sarà aperta al costo di un euro anche la torre Ghirlandina. Ecco, in sintesi, cosa si potrà fare in città per il fine settimana.

Arte. È dedicata alla figura umana, dal nudo virile eroico all’immagine della madre e del fanciullo, la mostra di scultura allestita al Museo civico d’arte, grazie alla collaborazione tra il Comune di Modena e Assicoop. “Forme e figure: Modena e la scultura nella prima metà del Novecento”, curata da Francesca Piccinini, Luciano Rivi e Cristina Stefani, è aperta fino al 26 giugno. Il percorso parte dal Museo civico d’arte (largo Porta sant’Agostino 337; sabato e domenica aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18) per toccare poi il Municipio, il cimitero e altri luoghi urbani, con opere di Giuseppe Gibellini, Giuseppe Graziosi, Ermenegildo Luppi, Armando Manfredini, Vittorio Magelli, Marino Quartieri.

Arte contemporanea. La Palazzina dei Giardini, in corso Canalgrande, ospita la prima retrospettiva italiana dell’artista spagnola Anna Malagrida, curata da Isabel Tejeda e organizzata dalla Fundación Mapfre di Madrid in collaborazione con la Galleria civica e la Fondazione cassa di risparmio di Modena (sabato e domenica aperta dalle 10.30 alle 19.30). Il percorso espositivo propone istantanee, video e un’installazione dal titolo “La sala de baile: una forma realizzata in tessuto che allude a un abito di foggia ottocentesca ruota sotto la cupola riflessa da alcuni specchi.

Foto e disegni. A Palazzo santa Margherita, in corso Canalgrande 103, la Galleria civica propone il primo allestimento delle collezioni permanenti di fotografia e disegno (sabato e domenica aperto dalle 10.30 alle 19.30). Sala grande ospita una scelta di vedute e scorci di Modena di fotografi come Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice. Si prosegue con una selezione di immagini da un progetto di Franco Vaccari, foto di Franco Fontana e Davide Tranchina. Nelle sale superiori sono esposte opere su carta di Davide Benati, Carlo Cremaschi, Giuliano Della Casa, Franco Guerzoni, Giovanni Manfredini, Wainer Vaccari, Andrea Chiesi e Roberto Cuoghi. La seconda sala ospita opere di Nereo Annovi, Vittorio Magelli, Mario Molinari, Tino Pelloni, Enrico Prampolini, Pompeo Vecchiati, Mario Venturelli. Gli ultimi due ambienti sono dedicati a Lucio Riva e a Gianni Valbonesi.

Museo della figurina. Dalla tradizione orientale delle ombre cinesi alle lanterne magiche, dal mito della caverna di Platone al cinema espressionista tedesco, da Peter Pan ai “cattivi” dei fumetti di Dylan Dog e Corto Maltese. Si intitola “Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema” la nuova mostra del Museo della figurina di Modena, che esplora il tema del doppio e dell’oscurità con oltre 180 tra figurine e bolli chiudilettera, esposti accanto a teatrini d’ombre, lanterne magiche, sagome balinesi e opere d’arte tridimensionali. L’esposizione, in corso Canalgrande 103, propone anche le “Opere al nero”, installazioni interattive dell’illustratrice e papirografa bolognese Clementina Mingozzi (sabato e domenica aperta dalle 10.30 alle 19.30).

Archeologia. Tra preziose tracce di vita quotidiana dell’antica Mutina e l’enigma del ritrovamento di otto teschi, è aperta al Lapidario romano (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) la mostra “Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano”, dedicata ai reperti emersi dagli scavi per il Novi Park. Sono emersi ornamenti, lucerne, oggetti in bronzo e alcuni crani, forse appartenenti a condannati a morte per decapitazione. La mostra è organizzata dal Museo civico archeologico etnologico e dall’assessorato all’Urbanistica con la collaborazione di Modena Parcheggi, degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi e delle cooperative Archeologia e Archeolsistemi. (Lapidario romano, viale Vittorio Veneto 5, sabato dalle 8.30 alle 19.30, domenica dalle 9.30 alle 19.30).

Ghirlandina. Tutelata dall’Unesco come patrimonio artistico dell’umanità, da gennaio 2008 è in restauro, ricoperta da un telo realizzato dall’artista Mimmo Paladino. La Ghirlandina, simbolo della città, è alta 86 metri e unisce canoni architettonici romanici con elementi di gusto gotico. Domenica primo maggio si può visitare dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, con biglietto al costo di 1 euro.