Rappresentata per la prima volta a Parigi il 3 gennaio 1953, Aspettando Godot, di Samuel Beckett,è una tragicommedia che è nata e si è diffusa nell’ambito del teatro sperimentale e di ricerca, ma può oggi finalmente essere messa in scena e vista con lo stesso atteggiamento con cui ci si pone di fronte ai grandi capolavori della drammaturgia di tutti i tempi.
Erano anni che al regista Marco Sciaccaluga veniva chiesto di allestire Aspettando Godot, ma è sempre stato frenato da un timore legato alla particolarità del testo, poi qualcosa è cambiato, sia per l’occasione di metter insieme due attori di grande fama come Ugo Pagliai ed Eros Pagni, sia per un rinnovato interesse nei confronti del dramma.
Aspettando Godot arriva quindi sul palco del Teatro Storchi dal 28 aprile in questa nuova produzione del Teatro Stabile di Genova, per la regia di Marco Sciaccaluga.
L’albero è stato il punto di partenza per allestire lo spazio scenico. La scelta è stata di dare concretezza fisica alla “strada di campagna con albero”, prima didascalia che compare nel testo. In effetti Beckett aveva avuto l’idea di Aspettando Godot proprio guardando un albero, più precisamente guardando il quadro L’albero della cuccagna di Brueghel il Vecchio, oltre che i due quadri con la coppia che guarda la luna di Caspar D. Friedrich.
Sotto quest’albero, per due atti, i due personaggi Estragone e Vladimiro aspettano invano l’arrivo di Godot. I due, senza sapere esattamente chi sia Godot, sperano di ricevere da lui qualcosa da mangiare e un riparo per la notte.
Il fulcro della commedia non è dato dal fatto che Godot non arriverà mai, ma sta nelle cose che accadono durante l’attesa.
Estragone e Vladimiro sono due personaggi opposti e complementari, gettati ai margini di una società che non conoscono, in uno spazio insieme astratto e concreto. Hanno bisogni diversi e sperano sempre di trovare nell’altro un interlocutore credibile. Si amano, ma non si sopportano: il primo è un personaggio terrestre, che ha bisogno di essere coccolato, di dormire, di stare zitto accanto all’amico nella nebbia di una senescenza progressiva; mentre il secondo ha qualcosa di aereo e d’inquieto: continuamente s’interroga e vuole sapere. Solo ogni tanto le loro attese coincidono.
Ad un certo punto un’altra strana coppia irrompe nella scena, quella formata da Pozzo e Lucky e con loro arriva anche sulla scena il mondo con tutta la sua violenza e insensatezza, ma anche con quanto di onirico esso possiede. Ed il loro rapporto con Estragone e Vladimiro diventa insieme di terrore e di confidenza, di vigliaccheria e di complicità.
Dal 28 al 30 aprile ore 21 – 1 maggio ore 15.30
Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, Modena
Biglietti da € 25 a € 10.50
Biglietteria telefonica: Tel. 059 2136021 da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13
Informazioni e vendita on line www.emiliaromagnateatro.com