Cresce in Emilia-Romagna il numero dei donatori e aumentano i trapianti. Nel 2010 i donatori utilizzati sono stati 26,7 per milione di abitanti (25,7 l’anno precedente) e 325 gli organi trapiantati (320 nel 2009): un risultato in controtendenza rispetto ai dati nazionali (18,2 donatori per milione di abitanti, rispetto al 19,6 del 2009; 9,1% in meno di trapianti). E’ quanto emerge, in sintesi, dal rapporto annuale elaborato dal Centro regionale di riferimento per i trapianti dell’Emilia-Romagna, illustrato stamani dall’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti e dalla direttrice del Centro Lorenza Ridolfi, in occasione dall’apertura del 22° convegno dell’Airt (Associazione interregionale trapianti, di cui fanno parte, insieme all’Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Puglia e Provincia autonoma di Bolzano).
“In Emilia-Romagna abbiamo un sistema che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale e anche internazionale – ha commentato Lusenti – . E’ un punto di riferimento di grandissima qualità. Oltre a dare ottimi risultati, si caratterizza anche per l’eccellente livello di integrazione, all’interno del sistema sanitario, e con altre istituzioni: c’è quindi una forte capacità di mettere insieme competenze diverse, da cui scaturisce una grande sinergia”. L’assessore ha sottolineato inoltre l’importanza dell’innovazione e della ricerca, “con un livello di performance di assoluta avanguardia, che ci consente di conseguire continui miglioramenti: è in questa direzione che la Regione intende proseguire”.
Il rapporto sull’attività di donazione e trapianto in Emilia-Romagna nel 2010
I buoni risultati del 2010 (donatori utilizzati 26,7 per milione di abitanti, a fronte dei 25,7 nel 2009; 325 gli organi trapiantati, 320 nel 2009) confermano la qualità di un modello organizzativo consolidato, capace di rispondere a una generale minore disponibilità di organi effettivamente utilizzabili, che soddisfa il fabbisogno regionale e contribuisce in modo determinante al sistema nazionale. Un modello che si fonda sulla piena integrazione operativa delle strutture, dei professionisti, delle associazioni di volontariato e dei pazienti. Perno di questo sistema sono i programmi per garantire la sicurezza del donatore e la qualità degli organi trapiantati; un esempio è l’applicazione del protocollo regionale per la “Sicurezza del donatore e qualità degli organi donati”. Nel 2010 in Emilia-Romagna le opposizioni al prelievo sono state il 27,1% (31,5% la media nazionale). Le fasce di età dove le opposizioni sono più alte sono tra i 35 e i 44 anni.
La campagna di sensibilizzazione “Una scelta consapevole”, testimonial Anna Mazzamauro
La nuova campagna 2011, che ha come testimonial l’attrice Anna Mazzamauro, sarà lanciata durante la Giornata nazionale della donazione e del trapianto di organi e tessuti (ultima domenica di maggio), occasione in cui sono proposte iniziative informative e di sensibilizzazione con le istituzioni locali e con le associazioni di volontariato e dei pazienti. Anna Mazzamauro compare nelle locandine e nei manifesti che saranno distribuiti in maggio in tutto il territorio regionale e presta la sua voce al radiocomunicato che verrà trasmesso per due settimane a ridosso della Giornata nazionale dalle principali emittenti radiofoniche dell’Emilia-Romagna. Il radiocomunicato è stato realizzato con il cantautore Roberto Ferri, che alcuni anni fa è stato sottoposto a trapianto di fegato e che ha realizzato un cd di canzoni (“Ti amo anche se non so chi sei”). I proventi del cd – a cui ha collaborato, tra gli altri, la stessa Anna Mazzamauro interpretando la poesia di Totò “A’ livella” – sono destinati all’associazione trapiantati di fegato e alla promozione della donazione di organi.
L’ATTIVITA’ DI TRAPIANTO IN DETTAGLIO
Sono stati 150 i trapianti di rene nel 2010 nei tre Centri di Parma (Ospedale Maggiore), Modena (Policlinico), Bologna (Sant’Orsola-Malpighi). Di questi, 23 sono stati da donatore vivente, 107 sono stati trapianti di organo singolo, 11 doppi, 1 combinato rene/pancreas, 8 rene/fegato. Rispetto alla popolazione regionale, il numero di trapianti è stato di 34,6 per milione di abitanti, sempre al di sopra della media nazionale e di altri Paesi come la Germania e l’Inghilterra, tra i più quotati in questo ambito, dopo la Spagna e la Francia. L’indice di trapianto (percentuale di reni impiantati rispetto a quelli prelevati), che fornisce un riscontro significativo della qualità del processo di donazione e prelievo, è stato del 90,7%. Rispetto alla prevenzione, prosegue il progetto dedicato all’insufficienza renale progressiva (Pirp): sono circa 10.000 le persone inserite nel registro regionale e seguite congiuntamente da nefrologi e medici di famiglia per ritardare al massimo, se non evitare, la dialisi. In Emilia-Romagna è attiva la lista di attesa unica per il trapianto di rene, che assicura ogni trapianto al ricevente più compatibile con il donatore. Le persone in lista d’attesa erano 1340 (dato al 31 dicembre 2010). I tempi medi di attesa delle persone iscritte in lista è di poco superiore ai 3 anni. La sopravvivenza in Emilia-Romagna a un anno dal trapianto è tra il 97,3% e il 98,3% (il dato nazionale è 97%), a cinque anni è tra il 91,7% e il 94,6% (91,8% il dato per l’Italia).
I trapianti di cuore eseguiti dal Centro dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna sono stati 26. Il dato corrisponde a 6 trapianti per milione di abitanti. L’età media dei donatori ha influenzato questo dato, anche se il programma regionale “Adonhers” ha premesso di valutare e utilizzare cuori di persone fino a 65 anni e cuori più giovani, in passato non utilizzabili per diverse cause. L’indice di trapianto è stato pari al 92,9%, a dimostrazione dell’efficienza del Centro trapianti nell’utilizzo degli organi provenienti anche da altre regioni. Al 31 dicembre 2010 le persone in lista d’attesa erano 55; i tempi medi di attesa sono di poco più di un anno. La sopravvivenza in Emilia-Romagna a un anno dal trapianto è del 92,5% (il dato per l’Italia è 84,2%), a cinque anni è del 79,6% (75,2%).
Sono stati 127 i trapianti di fegato nei due Centri di Bologna (Sant’Orsola-Malpighi) e Modena (Policlinico). Due di questi trapianti sono stati effettuati con la tecnica split, che permette da un donatore di effettuare trapianti su due persone. Rispetto alla popolazione regionale, il numero di trapianti è stato di 29 per milione di abitanti, che supera i livelli di eccellenza mondiale (tradizionalmente raggiunti dalla Spagna). L’indice di trapianto si conferma molto alto: 114,5%, a conferma dell’efficienza dei Centri trapianto regionali nell’utilizzo di organi provenienti anche da altre regioni. In Emilia-Romagna è attiva la lista di attesa unica per il trapianto di fegato. Questo prevede l’allocazione di ogni organo donato al ricevente in condizioni più gravi, indipendentemente dalla sede di iscrizione in lista. Al 31 dicembre 2010 le persone in lista d’attesa erano 244. I tempi medi di attesa variano da un anno e 8 mesi a due anni e 4 mesi. La sopravvivenza in Emilia-Romagna a un anno dal trapianto è tra l’83,4% e l’86,3% (per l’Italia è 85,6%), a cinque anni è tra 69,5% e 72,4% (73,8% dato nazionale).
Lo scorso anno sono stati 2 i trapianti di intestino e 1 multiviscerale (stomaco, duodeno, intestino, pancreas, fegato). Il Centro regionale (Sant’Orsola-Malpighi di Bologna) è ancora oggi l’unico attivo in Italia per trapianto nella persona adulta: dall’inizio dell’attività, dieci anni fa, sono stati 46 i trapianti effettuati. E’ inoltre proseguito il programma clinico di riabilitazione intestinale: nel 2010 altre 11 persone sono state sottoposte a recupero chirurgico della funzionalità dell’organo senza ricorrere a trapianto (sono complessivamente 52 i pazienti sottoposti negli anni a questo intervento). La sopravvivenza è vicino al 100%, il buon recupero della funzionalità intestinale nella maggior parte delle persone, e il fatto che costituisca una alternativa al trapianto, porta a insistere ulteriormente su questo programma. Per quanto riguarda le persone in lista d’attesa, erano 21 al 31 dicembre 2010.
Sono stati 2 i trapianti di polmone, bipolmonari, in un caso combinato con il cuore, effettuati nel 2010 dal Centro trapianti regionale (Sant’Orsola-Malpighi di Bologna). E’ proseguita l’integrazione operativa tra cardiologi, pneumologi, chirurghi toracici e cardiaci e anestesisti, dopo la fusione tra il “Programma trapianto di polmone” e il “Programma trapianto di cuore”. A fine dicembre 2010 le persone in lista d’attesa erano 10 per il trapianto di polmone e 3 per il trapianto combinato polmone/cuore. I tempi medi di attesa sono rispettivamente di un anno e 8 mesi circa e di due anni e mezzo.
I trapianti di tessuti provenienti da banche regionali sono stati 491 di cornea, 12 di valvole cardiache, 46 di segmenti vascolari, 152 di cute, 491 di segmenti ossei, 2576 di osso lavorato. In Emilia-Romagna sono stati inoltre eseguiti 88 trapianti di midollo osseo allogenico e 331 di midollo osseo autologo. Nel 2010 sono inoltre state raccolte e inviate alla Banca regionale 392 unità di sangue cordonale, da utilizzare in bambini con leucemia. Nella Banca regionale, che ha sede nel Servizio di medicina trasfusionale del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, sono conservate oltre 3mila unità di sangue cordonale.