Dal monumento a Vittorio Emanuele II in piazzale Risorgimento alla chiesetta in vicolo Cesis dove fu arrestato Ciro Menotti, fino alla cappella Ricci di via Finzi: saranno tutti dedicati alla storia del Risorgimento i nuovi progetti “La scuola adotta un monumento”, che si presentano sabato 9 aprile alle 10 alla chiesa di San Carlo a Modena, in via San Carlo 5. Oltre all’anticipazione delle esperienze in programma per il 2011, la chiesa ospiterà fino al 13 aprile la mostra dei progetti realizzati nell’ultimo triennio da 32 classi di 15 scuole modenesi, dalla scuola d’infanzia alle superiori. La mostra, divisa in sei sezioni, è aperta sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, da lunedì a mercoledì dalle 10 alle 13. Per informazioni ci si può rivolgere al servizio Itinerari scuola – città di Memo (059 2034318) o visitare il sito web (www.comune.modena.it/memo).
Sul tema “La città che cambia” hanno lavorato gli studenti del Venturi con il Progetto Comenius, del Guarini con una ricerca sul cimitero monumentale di Aldo Rossi, e del Muratori con un’analisi della scultura a Modena dal dopoguerra ai giorni nostri. È dedicato a “La memoria che vive” il lavoro delle scuole elementari Emilio Po e Saliceto Panaro e delle scuole medie Ferraris che hanno adottato il monumento ai Caduti della Divisione Acqui di Augusto Murer. Le elementari Bersani, Collodi e Gramsci hanno scelto l’argomento “La città amica”, mentre la scuola dell’infanzia Anderlini e le elementari Buon Pastore si sono dedicate al Duomo. Quest’ultime in particolare hanno riprogettato il telo che copre la Ghirlandina traendo spunto da artisti noti come Mirò, Dubuffet e Pauil Klee. La sezione “Tesori nascosti” propone i lavori dell’elementare Anna Frank, delle medie Lanfranco e del liceo classico San Carlo, che ha lavorato anche sul tema “Il Risorgimento a Modena”.
Il progetto “La scuola adotta un monumento” si tiene a Modena dal 1998, all’interno degli Itinerari scuola-città promossi dal Memo, Multicentro educativo del Comune di Modena, in collaborazione con l’associazione Amici dei musei e dei monumenti Modenesi e con il contributo della Fondazione cassa di risparmio.