Un piano in 9 punti per battere le infiltrazioni mafiose. A proporlo, con un ordine del giorno, è il gruppo consiliare del Partito democratico che chiede di convocare entro l’anno un Consiglio Comunale Straordinario – analogo a quello dell’ottobre scorso – dedicato alla presenza della criminalità organizzata nel nostro territorio.

Il documento che ha come primo firmatario il consigliere Fabio Rossi, invita tutti i partiti politici locali “ad adeguarsi al Codice Etico licenziato dalla Commissione Antimafia presieduta dal Senatore Pisanu che prevede la non candidatura per condannati per reati gravi anche in via non definitiva”. Invita inoltre le organizzazioni economiche e del commercio a seguire l’esempio di Confindustria Nazionale che espelle chi non denuncia le richieste estorsive delle organizzazioni mafiose.

Dopo aver elencato gli strumenti messi in campo a Modena per contrastare le infiltrazioni mafiose – dall’Osservatorio provinciale degli appalti al protocollo d’intesa sugli appalti, dal Codice Etico adottato dai Professionisti degli Ordini (CUP) di Modena al recente protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata – il documento ribadisce la necessità di “proseguire queste importanti azioni di contrasto alle infiltrazioni mafiose”.

Seguono le proposte: istituire un Centro di Documentazione sulla Legalità e il Contrasto alla Criminalità Organizzata, che metta assieme Istituzioni, forze economiche, sindacali, Ordini e Collegi Professionali e Volontariato, in stretto raccordo con la Magistratura e le Forze dell’Ordine; introdurre in tutte le procedure negoziali le autorizzazioni preventive per i sub-affidamenti nei settori più a rischio; inserire nell’Osservatorio degli Appalti Pubblici la totalità degli Enti totalmente o parzialmente pubblici della Provincia (compresi quelli ad oggi assenti); intensificare gli accessi ed i controlli nei cantieri; chiedere che anche le Stazioni Appaltanti periferiche dello Stato presenti sul nostro territorio aderiscano agli Osservatori Locali degli Appalti come quello di Modena.

Il documento sollecita infine il rinnovo del Patto per Modena Sicura che preveda anche “un adeguamento delle risorse umane disponibili per le Forze dell’Ordine”.