Siamo preoccupati dalla piega che la vicenda Fincuoghi sta prendendo. Dopo un anno e più di trattative continue, quanto sterili, la decisione del tribunale di Modena di revocare la richiesta di ammissione al concordato rende ormai quasi inevitabile il fallimento dell’azienda con le gravi ripercussioni occupazionali che questo comporta.
Se da un lato la proroga degli ammortizzatori sociali prevista fino al 25 aprile ci tranquillizza, dall’altro ci confonde non poco, la vaghezza dei contenuti di eventuali imprenditori, italiani e stranieri, interessati a rilevare lo storico gruppo ceramico. Per questo crediamo che se gli enti locali possano giocare un ruolo nella vicenda, questa devve essere in maniera forte speso nella difesa del più alto numero di lavoratori.
Se l’interesse per il marchio, la rete commerciale e il suo magazzino sono evidenti, è però altrettanto evidente il disinteresse sulla struttura produttiva del gruppo, che rende estremamente a rischio un numero significativo di posti lavoro (circa una cinquantina).
Per questo riteniamo utile far uscire pubblicamente i contenuti e le proposte di eventuali compratori, quali sono i loro progetti e i loro piani di rilancio industriale ed occupazionale.
A tal fine lanciamo una doppia richiesta:
- alla Regione, di convocare un tavolo sulla crisi Fincuoghi a Sassuolo dando la possibilità ai dipendenti del gruppo di parteciparvi, attraverso modalità e forme da stabilire.
- Al Comune di predisporre misure straordinarie di sostegno, attraverso l’immediato congelamento delle rette o delle tariffe dovute al Comune da parte dei lavoratori della Fincuoghi residenti a Sassuolo
GRUPPO CONSIGLIARE PD SASSUOLO