Sono anni che il Sindaco di Reggio Graziano Delrio e la Presidente della provincia, Sonia Masini, coadiuvati dal Presidente della CCIIAA Enrico Bini, si riempiono la bocca sul presunto impegno delle istituzioni per contrastare, in città e nel resto della provincia, il radicamento delle organizzazioni mafiose. Ma cosa realmente è stato fatto?

L’allarme è stato lanciato da più parti, le stesse associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali hanno sollevato il problema, chiedendo ai rappresentanti delle istituzioni di non sottovalutare il fenomeno.

Nella Commissione regionale Bilancio, Affari generali ed Istituzionali, della quale sono Vicepresidente, è in discussione il Progetto di Legge “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.” L’obiettivo è quello contrastare la mafia in tutte le sue forme, prevenire le infiltrazioni mafiose nel tessuto sociale ed economico della società emiliano-romagnola, anche nelle aree non tradizionalmente toccate da questo tipo di problematiche.

Nel documento è presente una sintesi dedicata alle azioni compiute per il recupero dei beni confiscati. Nella relazione in particolare, si elencano i beni immobili sequestrati alla mafia nella nostra regione e gli enti assegnatari, la provincia di Forlì-Cesena detiene il primato, 12 immobili espropriati, nel ravennate 7, 6 in provincia di Ferrara, 4 a Bologna e 2 a Parma. Reggio Emilia, per ora, è ferma al palo, alle dichiarazioni d’intenti.

Pochi giorni fa, sempre nella Commissione regionale Bilancio, Affari generali ed Istituzionali della Regione Emilia-Romagna, abbiamo incontrato la Commissione “Finanze, Bilancio e Programmazione. Artigianato, Industria e Cooperazione economica. Commercio. Lavoro e Cooperazione” del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino. Con il Presidente della Commissione sanmarinese è stato stipulato un accordo per contrastare il riciclaggio, le infiltrazioni mafiose e malavitose nel territorio, l’anonimato societario, le false fatturazioni e le rogatorie internazionali. Una scelta di responsabilità e trasparenza.

A Reggio invece che si fa? Delrio e Masini, se ci siete, battete un colpo!

(Fabio Filippi)