Le discussioni e i litigi dalle pagine dei giornali di questi giorni lasciano capire con chiarezza che clima si respira nei corridoi del potere modenese: la Giunta naviga da sola, evidentemente non si consulta con i partiti di riferimento, ma fa le sue scelte in solitudine. E’ questa l’impressione dal momento in cui un segretario di partito si trova a dover bacchettare il sindaco sulle nomine Hera dalle pagine dei giornali. Come sulle nomine della Fondazione Cassa Di Risparmio di Modena, anche qui si discute, ovviamente sempre e solo da una parte, perché il resto della città, rappresentata da altre forze politiche di minoranza, è come sempre fuori dai giri di nomine. Perché su una cosa sono tutti d’accordo: prima l’appartenenza politica, poi la professionalità.

E quando i ragazzi se le sono date di santa ragione, entrano i genitori e mettono tutti a zittire: Bonaccini interviene per fare da mediatore, sgrida anche lui dalle pagine dei giornali, e Baruffi fa marcia indietro.

Un quadro sconcertante per la città, che evidentemente ha al potere forze politiche più occupate a litigare che a governare: un PD allo sbando. Un conto sono infatti singole posizioni personali, su singoli problemi, che hanno a che vedere con la propria libertà di coscienza e la democrazia interna di un partito. Diversa la situazione quando i vertici di un partito, criticano i loro sindaci su scelte importanti e poi non hanno neanche il coraggio e la voglia di fare un vero confronto. Qual è la linea politica della giunta? Dove viene discussa? Chi rappresenta? Evidentemente solo se stessa. E sull’altro fronte una debole dirigenza fatica a dettare la linea. In mezzo Modena, i suoi problemi, e poco di fatto.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)