E’ stato approvato lunedì sera il bilancio di previsione 2011 del Comune di Casalgrande, che ha visto il voto favorevole del gruppo di maggioranza del centrosinistra, l’astensione della Lega Nord e dei consiglieri Ferrara e Macchioni e il voto contrario dei due consiglieri del Pdl. L’approvazione è avvenuta a seguito del dibattito tra le forze consiliari, dopo la presentazione da parte dell’Assessore al bilancio Alberto Lodi e le conclusioni del Sindaco Andrea Rossi.

“Consolidare e strategia -spiega il Sindaco Rossi- sono le due parole chiave per questo bilancio 2011, che presenta una spesa corrente che si riduce dal 10.829.606 del 2010 a 9.590.482 euro, e si concentra in particolar modo, come già accaduto in questi anni, nel funzionamento dei servizi alla persona, sulle politiche sociali e istruzione (45%) e per poco più del 30% del funzionamento generale della macchina amministrativa.

Consolidare. L’elemento di consolidamento è la spesa sociale per scuola e servizi. Il 45% del bilancio è destinato alle spese sociali, che vuol dire consolidare il sistema della rete di servizi alla persona e alle famiglie; la famiglia è vista come un elemento centrale delle politiche strutturali dei servizi alla persona, perché sostenere nido, scuola, e terza età vuol dire mettere la famiglia nelle condizioni di potere guardare con maggiore tranquillità al futuro.

Sarà inoltre consolidato il pacchetto anticrisi poiché il 2011 continuerà a essere un anno in cui il campanello del Comune continuerà a suonare e sarà un anno in cui il distretto, che ha perso un terzo della sua produzione del 2006, non potrà continuare a mantenere la struttura organizzativa del 2004-2006, negli anni d’oro del suo sviluppo economico.

Confermiamo pure l’azione culturale partendo dal teatro, che da quattro anni non chiede alcun costo al Comune, chiudendo un bilancio basato unicamente su sponsor ed entrate, grazie al volontariato, con 75 aperture all’anno; con una sala mostre che si apre alla cittadinanza e la biblioteca che ha raddoppiato gli accessi. Il nostro è un produrre cultura che non incide sul piano dei costi.

Strategia verso il 2014. L’Unione dei Comuni, nei suoi tre anni di esperienza, ha consolidato due servizi fondamentali per quasi 8 milioni di euro, quali il servizio sociale associato e la polizia municipale, sui quali si è dimostrato si può migliorare l’offerta, sui quali l’Unione rappresenta l’ambito territoriale ottimale. Adesso, per dar forza all’Unione, anche di fronte alle difficoltà cui siamo sottoposti enti locali, è possibile implementare la funzione sociale con quella degli anziani e degli adulti, in modo da armonizzare le politiche di un distretto che come abbiamo già detto, è omogeneo.

Il secondo tema strategico è il Psc (Piano strutturale comunale), per il quale vorrei utilizzare lo slogan: “facciamo entrare il nostro paese nel cuore dei casalgrandesi”, perché bisogna restituire la capacità di amare questo paese a chi lo vive, e in un paese più bello e con una dignità diversa rispetto a quello che ha conosciuto nel pieno dello sviluppo industriale, è più piacevole vivere. Continuiamo a qualificare, lavorando sul recupero e non sul nuovo, mantenendo invariata la capacità edificatoria, restando centrati sul polo manifatturiero ma affiancandolo con un nuovo modello industriale, e infine vogliamo ripensare le politiche abitative.

Il terzo tema strategico è quello delle opere pubbliche e infrastrutturali, che vedranno da qui al 2014 una cifra di investimenti superiore ai 23 milioni di euro attraverso: trasferimenti regionali (Centro Socio sanitario, sottopassi di via Santa Rizza e via Aldo Moro) accordi urbanistici e dalla finanza di progetto (cimiteri, Casa protetta e caserma dei Carabinieri) e risorse proprie e ulteriori trasferimenti per il ring di ciclopedonali sul territorio e l’ampliamento delle scuole medie. Sono investimenti che vanno difesi con forza, al di là della posizione politica, senza preoccuparci di alcune piccole schermaglie di schieramento, consapevoli del miglioramento che apporteranno al nostro territorio. Su questo -conclude il Sindaco- si può impostare un lavoro comune”.