Viste le dichiarazioni dell’assesore regionale Peri sulla Cispadana, abbiamo la certezza che la bassa modenese è sotto un regime dittatoriale stalinista. Le parole di menefreghismo espresse nei confronti di chi abita la bassa modenese sono abberranti e contro ogni principio di democrazia che dovrebbe vigere in Italia. Per Peri, la gente della bassa non conta, è gente di serie B e pertanto è giusto che faccia da grondaia al traffico autostradale Bolognese e si assorba tutti i danni, che un’autostrada in mezzo ai paesi può causare. Del resto quando anche le amministrazioni locali abbandonano la cittadinanza è giusto che la regione, governata dallo stesso partito, faccia altrettanto. Quanto ai contenuti tecnici siamo basiti, non sono previste opere di mitigazione, ancora non si sa come collegarla alla rete viaria presente (e sopratutto con che soldi), addirittura si preferisce lasciare stare un territorio incolto, spacciandolo per area di pregio a discapito della salute della cittadinanza.

L’incompentenza nel portare avanti la questione, a noi de La Destra, non ci stupisce più, visto che quotidianamente subiamo tali ingerenze, ma non è più possibile tacere difronte ad una arroganza tipica di un regime stalinista, che questi “amministratori” continuano a voler applicare nella bassa. Ormai non siamo più cittadini ma sudditi di persone incompetenti e pronte solo ad imporre opere per meri fini a noi non chiari. Il progetto per spostare il tracciato c’è, il tempo pure, manca solo una cosa… la volontà di farlo, ma si sa, quanto c’è il menefreghismo nei confronti della cittadinanza, di volontà non se ne vede neanche l’ombra.

La Destra modenese, auspica nella concretezza della commissione di VIA per far si che si sposti il tracciato e che sollevi la bassa modenese dall’enesimo danno provacato da chi ci governa (male) da troppo tempo.

(Francesco Malavasi, La Destra Modena- Bassa Modenese)