In questi primi giorni dell’anno presso le nostre leghe SPI, si sono rivolti diversi anziani titolari di pensione lorda mensile superiore a 1.383,00 euro (netti 1.100,00), lamentando di non avere percepito interamente l’aumento stabilito per effetto della perequazione automatica per l’anno 2011 stimata nel 1,4 %. Nella nostra Provincia i pensionati coinvolti sono ben 14.511 degli oltre 5 milioni e mezzo a livello nazionale.

E’ scaduto infatti in questi giorni, l’accordo Governo-Sindacati siglato con il governo Prodi nel 2007 che, oltre alla 14esima mensilità, prevedeva anche l’adeguamento annuale all’andamento dei prezzi pieno per le pensioni lorde mensili tra i 1.382,91 euro e i 2.304,85 euro lordi mensili per il triennio 2008-2010.

L’accordo prevedeva che in quel triennio una Commissione ministeriale avrebbe dovuto incontrare i sindacati per rendere permanente e strutturali i provvedimenti adottati e per estenderli gradualmente a un numero sempre maggiori di pensionati.

Il governo Berlusconi, invece, non ha mantenuto evidentemente questo impegno e dunque si torna da quest’anno alla normativa in vigore nel 2007 che riconosce a questi pensionati un aumento inferiore al pur già esiguo 1,4 %, e che sarà così determinato: per le pensioni di importo mensile lordo fino a 1.392,91 aumento dell’1,4 %, per le somme eccedenti e fino a 2.304,85 euro lordi mensili aumento pari al 1.25%, mentre per tutti gli importi superiori a questa somma l’aumento sarà del 1,05%.

Lo Spi-Cgil chiede al Governo di prorogare l’accordo del 2007 sulla perequazione delle pensioni (“scala mobile”), di riaprire il tavolo di trattativa per un fisco più giusto attraverso la riduzione delle aliquote fiscali attualmente applicate portandole dall’attuale 23 % al 20 % e dal 38 % al 36 %, l’abolizione del drenaggio fiscale e l’estensione della 14esima mensilità per le pensioni fino a 1.300,00 euro lordi mensili.