Immediate rassicurazioni e impegni per un reintegro dei tagli operati sul Fondo unico per lo spettacolo. E ancora sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso un settore che rischia di trovare nei prossimi anni “una soluzione finale”, proroghe per tax-credit e tax-shelter nei confronti del cinema, modifiche delle norme della Finanziaria che impongono limiti alle spese degli Enti locali per la cultura, defiscalizzazione e “federalismo” della spesa.Sono le più significative proposte scaturite dall’incontro svoltosi oggi nella sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna, convocato dall’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti a seguito dell’adozione del cosiddetto “Decreto Milleproroghe”, che non ha previsto il reintegro del Fus per l’anno 2011 e degli esiti del “tavolo del Capranichetta” del 29 dicembre scorso che ha coinvolto organizzazioni e associazioni culturali. Un invito per trovare strategie ed iniziative comuni per reagire alle difficili prospettive del settore, cui ha risposto con entusiasmo il mondo della cultura e dello spettacolo emiliano-romagnolo.
Oltre 150 i rappresentanti del settore che hanno discusso nel pomeriggio, tra essi Paolo Cacchioli (Arena del Sole), Ruggero Sintoni (Accademia perduta), Aldo Sisillo (Teatro Comunale Modena), Giovanni Ottolini (Fondazione nazionale danza), Andrea Malucelli (Agis), Roberto Giovanardi (Ater), Maria Merelli (Ert), Marcella Nonni (Albe), Alberto Tagliafichi (Fice), Diego Maj (Teatro Giocovita), Mario Meli (Regio), Luigi Ferrari (Fondazione Toscanini), Gianluca Farinelli (Cineteca Bologna), oltre a numerosi amministratori locali.
L’assessore Mezzetti ha elencato cause e concause che hanno contribuito a creare “un quadro complessivo che disegna una recessione culturale”. “Sono state smentite le promesse sul reintegro dei fondi Fus – ha detto Mezzetti -, che il Milleproroghe ha ridotto ulteriormente mettendo in discussione la stessa tenuta di base del mondo dello spettacolo. Il tutto in un contesto da federalismo al contrario, con tagli ai trasferimenti di risorse alle Regione e conseguenti ricadute su Province ed Enti locali”. “A ciò – ha aggiunto l’assessore – sommiamo la normativa della Finanziaria che ci impone un tetto del 20% a quanto impegnato nel 2009, come limitazione alla spesa per attività e servizi culturali, e giungiamo così a individuare una sorta di volontà vendicativa, una vera e propria ostilità nei confronti del mondo della cultura”. Il tutto, è stato sottolineato, “a fronte di una vivacità del settore che invece potrebbe essere fonte di crescita e sviluppo per una nuova economia”.
L’assessore Mezzetti ha quindi annunciato di aver commissionato, a dicembre, un’indagine per valutare con precisione la ricaduta del settore culturale in regione, in termini economici, e quali siano possibilità e prospettive.
Le proposte sono state quelle di promuovere iniziative a più livelli. Oltre “una mobilitazione verso l’opinione pubblica”, sono stati individuati obiettivi a breve e lungo termine. “Quello immediato – ha detto l’assessore regionale – è che vengano dati rassicurazioni e impegni per un reintegro dei fondi per lo spettacolo”. Inoltre, è stato auspicato un raccordo con Anci e Upi e un impegno, ha anticipato l’assessore Mezzetti, “nell’ambito della commissione cultura della Conferenza delle Regioni italiane, per farne un tema condiviso da tutti”.
Altri obiettivi saranno quelli di giungere a una proroga triennale per tax-credit e tax-shelter nei confronti del cinema, “e insisteremo per la modifica della norma che impone limiti alle spese degli Enti locali per lo spettacolo”.
Quindi, Mezzetti ha auspicato “la realizzazione di un superamento della logica centralista nella gestione dei fondi per lo spettacolo, grazie a un trasferimento a livelli regionale del controllo della spesa, lasciando che siano le Regioni, in attuazione di un reale federalismo, a decidere la destinazione delle risorse con una logica partecipata”.
Infine è stata toccata la materia dell’estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dello spettacolo, e il tema della deducibilità fiscale per gli investimenti nel settore, su cui le Regioni stanno già lavorando.
“Come opporci alle scelte del Governo? Io non credo in una serrata – ha concluso Mezzetti -, che sarebbe efficace solo se coinvolgesse tutti a livello nazionale. Credo piuttosto in un insieme di iniziative che devono da subito coinvolgere utenti e cittadini, perché tutti abbiano la consapevolezza della gravissima situazione in cui versa un patrimonio che abbiamo il dovere di difendere”.