A undici mesi dalla scadenza del Contratto Unico del settore gas-acqua, che coinvolge i lavoratori dei servizi pubblici locali (acqua, luce, gas) con 50.000 addetti a livello nazionale e oltre 9.000 in Emilia-Romagna, la trattativa per il suo rinnovo sta attraversando una fase drammatica. Le posizioni delle Controparti datoriali oltre a non consentire un dignitoso rinnovo del contratto mettono in discussione quanto costruito con fatica nei precedenti rinnovi.
Per la Filctem Cgil è giunto il momento di imprimere alla vertenza una spinta decisiva. Per far ciò occorre il contributo di tutti i lavoratori interessati.
La Filctem Cgil a proclamato lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari (dal 3 dicembre 2010 al 23 gennaio 2011) e 16 ore di sciopero generale nazionale per le intere giornate del 3/12 2010 e del 14/01 2011.
E’ improrogabile il rinnovo del contratto, che noi chiediamo sia rinnovato similmente, nelle quantità e modalità, ad altri contratti, di settori equivalenti, già rinnovati a tavoli dove sedevano Rappresentanze Datoriali che oggi negano il rinnovo del CCNL Gas Acqua (CCNL Energia Petrolio, 126 euro medio di aumento, con un montante di 3.440 euro di salario percepito in più, nei tre anni di vigenza del contratto).
Le controparti, fra queste Federutility, che in Emilia Romagna ha come associate HERA ed IREN (ex Enia), propongono incrementi economici indecenti, differenziati fra lavoratori del gas (2300 euro nei tre anni) e acqua (2000 euro), negando risposte sulle altre richieste avanzate (clausola sociale, reperibilità, previdenza complementare, assistenza sanitaria, classificazione ecc.).
Nei mesi scorsi sono stati da noi rinnovati CCNL di settori decisamente più in difficoltà delle Aziende del settore Gas Acqua, in una fase di crisi e necessità, che non crediamo serva ulteriormente rappresentare.
I forti cambiamenti di questo settore, processi aggregativi e nuove normative per la privatizzazione (decreto Ronchi, riassetto settore gas), indicati dalle Aziende come elementi di incertezza, non possono essere “scaricati” sui lavoratori, negando il rinnovo del contratto, soprattutto quando i giornali sono pieni tutti i giorni di proclami sui risultati economici e i profitti di società come HERA e IREN.
Nella mattinata del 3 dicembre p.v. a partire dalle ore 7,30, in concomitanza con lo sciopero, si svolgeranno presidi davanti ai cancelli delle sedi di HERA e IREN in Emilia R., con delegazioni sindacali che chiederanno di incontrare le Direzioni aziendali per spiegare le ragioni della protesta.
A Modena il presidio si tiene domattina venerdì 3 dicembre davanti alla sede di Hera in via Razzaboni dalle ore 7.30 alle 12.