Un contributo scientifico e culturale alla professione del medico chiamato sempre più spesso a diagnosticare malattie infettive che stanno ricomparendo o si affacciano per la prima volta nella società italiana, viene dal convegno “Vecchie e nuove epidemie” promosso dalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

La globalizzazione economica, gli oltre ottocento milioni di arrivi internazionali che si verificano ogni anno, la rapidità dei mezzi di trasporto ed il commercio internazionale di alimenti e di animali, rendono molto alto il rischio che una qualsiasi epidemia locale si trasformi in poche settimane in una epidemia di dimensioni molto più importanti.

L’appuntamento che avrà luogo sabato 4 dicembre 2010 alle ore 9.00 presso l’Aula 4 del Palazzo del Rettorato (via Università, 4) a Modena si rivolge in particolare a medici, infermieri, assistenti sanitari e tecnici di laboratorio ai quali si propone come un momento di aggiornamento delle conoscenze necessarie per diagnosticare malattie infettive vecchie e nuove a carattere epidemico.

“Le epidemie – ha dichiarato Elena Corradini, docente di Museologia e curatrice della mostra itinerante “Vecchie e nuove epidemie” allestita fino a sabato 4 dicembre presso l’atrio del Palazzo del Rettorato a Modena – hanno attraversato per secoli il cammino dell’uomo seminando lutti, sofferenze e sconvolgimenti demografici. Peste,sifilide, vaiolo, tubercolosi, tifo petecchiale e colera hanno provocato milioni di vittime e segnato il destino di individui, famiglie, comunità e nazioni. Anche nel nostro mondo civilizzato e tecnologico le epidemie rappresentano uno dei principali rischi di sanità pubblica. Alle tradizionali malattie infettive si sono aggiunte negli ultimi decenni numerose nuove malattie trasmissibili, soprattutto di natura virale, chiamate malattie infettive emergenti. L’AIDS resta la più importante di questo gruppo ma molte altre hanno minacciato la salute globale. Tra queste la SARS, l’infezione da virus Ebola, l’influenza aviaria, la pandemia influenzaleda virus A/H1N1.”

Il programma che prevede l’inizio alle ore 9.00 sarà inaugurato dagli interventi di docenti dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia prof. ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, del prof. Gianfranco Vivoli, già Direttore dell’Istituto di Igiene.

Una carrellata sulla “Storia delle epidemie” verrà fornita dalla dott.ssa Berenice Cavarra (Unimore) seguita dalla prof.ssa Elena Corradini (Unimore) con la storia del “Primo museo di Medicina Tropicale a Modena”

A seguire interventi dedicati all’analisi medica di epidemie che ieri e oggi hanno colpito le popolazioni nel mondo.

“Sifilide: passato e presente” di cui parleranno i dott. Maurizio Coppini e Antonio Sacco.

“Il Colera ieri ed oggi” di cui parlerà il dott. Walter Pasini Direttore Centro di Travel Medicine & Global Health “Tubercolosi ieri e oggi” nel contributo del prof. Luca Richeldi (Unimore), e dal dott. Marco Corsi, Direttore medico Sigma-Tau l’intervento dal titolo “Da Abele Sola a Ho Chi Minh: un fil rouge nella conoscenza della malaria”.

Nella seconda parte continueranno gli interventi di docenti dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e esperti di imprese ed istituzioni dell’ambito medico sanitario, moderati dal prof. Roberto Esposito (Unimore). “Alcuni aspetti dell’infezione da HIV” nelle parole della dott.ssa Cristina Mussini (Unimore). “L’esperienza modenese di trapianto di fegato in pazienti con infezione da HIV” nell’intervento della dott.ssa Silvia Cocchi, “Patogeni emergenti e riemergenti: nuove e vecchie sfide” dalla prof.ssa Elisabetta Blasi (Unimore). Proseguiranno “Virus con le ali. SARS e arbovirus come modelli di epidemie a rapida diffusione” con il prof.Claudio Cermelli (Unimore). Il prof. Andrea Cossarizza (Unimore) chiuderà gli interventi con “Epidemie ed immunità di popolazione”.