Una interrogazione per sapere se alla luce della circolare del governo che giudica ‘illegittimi’ i registri comunali sulle disposizioni volontarie di fine vita, il Comune di Castelfranco continuerà a mantenere attivo il registro e, se si, con quali costi diretti ed indiretti. E’ la richiesta fatta dal Consigliere comunale del PDL Rosanna Righini. “Qualche mese fa il Comune di Castelfranco, come molti comuni amministrati dalla sinistra, ha deciso di istituire il registro, predisponendo personale e uffici per la gestione del servizio. Una spesa in più assolutamente ingiustificata per un servizio da sempre da noi, giudicato inutile e che ora è stato formalmente giudicato illegittimo. Ritengo che continuare a spendere soldi per finanziare questo servizio sia una grave forzatura politica, oltrechè uno spreco economico. Per questo ho chiesto alla giunta quanto fino ad ora sia stato speso per l’apertura e la gestione del servizio, quante persone ne abbiano usufruito e se ritiene, come noi, opportuno e necessario chiuderlo al più presto”.

Segue il testo dell’interrogazione presentata

Alla luce

Della circolare inviata nei giorni scorsi ai comuni italiani da parte dal governo, con la quale vengono dichiarati privi di effetto giuridico i registri comunali sulle dichiarazioni anticipate del fine vita;

Visto

che il Comune di Castelfranco Emilia già da diversi mesi ha istituito tale tipo di registro;

che l’istituzione di tale registro ha comportato sicuramente la predisposizione di un servizio in più gestito da personale dell’amministrazione comunale con tempi e modalità stabilite;

che in molti comuni dove sono stati istituiti, i registri hanno registrato un interesse pressoché irrilevante da parte dei cittadini, a conferma che non si tratta certo di un servizio richiesto dalla collettività;

che il testamento biologico è materia esclusiva del Parlamento che non è possibile, e tantomeno opportuno, delegare all’iniziativa di singoli comuni;

Ritenuto

Contestabile l’eventuale decisione, da parte dell’amministrazione comunale di Castelfranco Emilia, di continuare a finanziare la gestione di un servizio senza alcun valore giuridico e quindi inutile per i cittadini;

chiede

– quanti siano i soggetti che, dalla data della sua istituzione, si sono iscritte al registro per le dichiarazioni dei trattamenti di fine vita del Comune di Castelfranco;

– quante persone il Comune abbia destinato alla gestione di tale tipo di servizio, per quali mansioni ed in quali orari;

– a chi sia affidata la responsabilità di tale servizio;

– quale sia la spesa sostenuta, in relazione anche all’impiego di personale interno all’amministrazione comunale, per la gestione di tale registro;

– come ritenga di dovere agire in relazione alla circolare dei suddetti ministeri ed in merito al mantenimento in funzione di tale registro;

– se non ritenga opportuno dimettere questo servizio in quanto inutile e nullo sotto il profilo giuridico.