L’ennesimo capriccio del Presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani sta creando non pochi problemi alla cittadinanza. Questa volta parliamo della Legge 122/2010 che ha introdotto la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). La Scia è il nuovo strumento normativo che ha sostituito la Dia, Dichiarazione di inizio attività, e ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta, comprese le domande per l’iscrizione in albi o ruoli utili per l’esercizio di nuove attività. A quanto pare a Errani la semplificazione non piace. Non parrebbe essere interessato alle facilitazioni legislative. Addirittura risulta che Errani, abbia fatto ricorso, per impugnare la normativa, alla Corte Costituzionale.

Con la nuova procedura (Scia) diventa possibile l’inizio dei lavori nel giorno stesso della segnalazione all’amministrazione preposta, senza attendere i 30 giorni previsti dalla precedente disciplina, ma non in Emilia Romagna. Con la presa di posizione di Vasco Errani la procedura è stata bloccata, tutto resta come prima, niente vantaggi per i cittadini. Gli emiliano-romagnoli, a differenza dei veneti e dei lombardi, non potranno usufruire delle nuova semplificazione normativa.

Errani, sempre in chiave anti-Berlusconi, nel 2009 si era inventato un’apposita legge regionale per bloccare il Piano casa varato dal Governo, in quel caso si era preso la responsabilità, forse per un tornaconto tutto interno al suo partito, di frenare lo sviluppo edilizio regionale, buttando nel cestino 3 miliardi di euro di lavori programmati. Oggi la storia si ripete.

Chiedo, quindi, maggiore senso di responsabilità alla Giunta regionale, è fondamentale che la nuova normativa statale sulla semplificazione per le nuove attività venga applicata, anche in Emilia Romagna, in tutte le sue parti.

(Fabio Filippi)