Ieri pomeriggio il Consiglio ha esaminato tre ordini del giorno che esprimevano posizioni diverse sulle politiche di immigrazione e di espulsione. Alla fine della discussione è stato approvato, con 13 voti a favore (Pd e Gruppo Misto), 4 astenuti (Fli e Udc) e 6 contrari (Pdl e Lega), solo l’odg presentato dai consiglieri Caliandro, Musolesi e Torchi del Pd.
Il documento prende le mosse da quanto accaduto nelle scorse settimane in Francia dove “il presidente Nicolas Sarkozy ha messo in atto azioni di espulsione della popolazione Rom che hanno trovato apprezzamento in Italia dal capo del Governo Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Interno Roberto Maroni”. In particolare, si legge nel testo, “il ministro dell’Interno italiano ha annunciato, dalle colonne di un quotidiano, che occorre estendere le espulsioni – non rimpatri assistiti e volontari – anche ai cittadini comunitari, frai quali molti Rom”.
Dopo una lunga serie di considerazioni sull’accaduto e sulle reazioni che la vicenda ha scatenato nei diversi livelli istituzionali e politici, il documento sottolinea che “tali gravi iniziative, in Francia come in Italia, ledono il principio di cittadinanza europea, alimentano le paure, provocano insicurezza e sono lesive delle normative europee”. L’odg chiede pertanto “al Governo di rispettare le regole UE in materia di immigrazione, al Ministro dell’Interno di riferire in Parlamento in merito al suo intendimento di estendere le espulsioni anche ai cittadini comunitari”. Il Consiglio chiede inoltre al Governo “di prestare la dovuta attenzione agli autorevoli richiami del Parlamento Europeo, della Chiesa, delle forze politiche e del mondo dell’associazionismo e del volontariato”.
Il documento invita infine il Parlamento italiano a discutere i disegni di legge depositati alla Camera e al Senato per politiche di immigrazione basate su un’assunzione di responsabilità e di diritti e doveri reciproci, sul contrasto all’immigrazione clandestina, a favore dell’ingresso regolare e di percorsi legislativi di cittadinanza che premiano i bambini nati in Italia. L’odg invita inoltre il Parlamento ad approvare una legge che estenda il diritto di voto alle elezioni amministrative anche alle lavoratrici e ai lavoratori stranieri non comunitari e apolidi regolarmente residenti in Italia da un numero di anni definito, come già avviene per gli stranieri comunitari residenti in Italia.
Il documento presentato dal Gruppo Fli, non accolto dall’Assemblea (13 astenuti-Pd e Misto, 6 contrari-Pdl e Lega e 4 a favore-Fli e Udc), ritiene “inutile, non giustificata oltre che profondamente ingiusta e immorale ogni azione che, prescindendo aprioristicamente dalle responsabilità individuali, si fondi solo su basi razziali o etniche”. I finiani auspicano infine “regole comuni e certe di contrasto alla criminalità che uniscano l’efficacia dell’azione all’assoluto rispetto dei diritti umani”.
L’ordine del giorno che ha dato il via al dibattito su questo tema è quello proposto da Pdl e Lega, il testo è stato respinto ai voti (13 contrari-Pd e Misto, 6 favorevoli-Pdl e Lega e 4 astenuti-Fli e Udc) e, a proposito delle iniziative assunte dalla Francia nei riguardi delle popolazioni Rom “auspica che anche il Governo italiano assuma, sempre all’interno delle normative UE, provvedimenti amministrativi per contrastare fenomeni di criminalità commessi sul nostro territorio da cittadini stranieri anche comunitari”. Il documento ritiene infine “necessario che la stessa UE assuma norme comuni uscendo dal torpore della indecisione e abbracci senza indugio la linea di quei paesi che invocano la legalità”.