E’ stato definito sciopero a intermittenza. L’iniziativa messa in campo a livello nazionale dal sindacato scuola-università Flc/Cgil per protestare contro l’attacco del Governo di centrodestra alla scuola pubblica e all’università, prevede lo sciopero della prima ora di lezione/servizio dall’8 ottobre ogni 15 giorni sino a fine anno.
Venerdì prossimo 8 ottobre la Flc/Cgil chiede quindi a tutti gli insegnanti e al personale Ata di ogni ordine e grado di scuola, al personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università, degli istituti musicali e degli enti di ricerca, di astenersi dal lavoro la prima ora. E così, ripetere ad intermittenza la protesta ogni 15 giorni sino a fine anno.
“La Flc/Cgil invita a rompere il silenzio – dice il segretario del sindacato modenese Stefano Colombini – contro il blocco triennale dei contratti, l’aumento dell’età pensionabile a 65 per le donne del pubblico impiego, il taglio nella scuola di 150.000 posti di lavoro a livello nazionale nel triennio 2009-11”. Taglio che per questo anno scolastico nella nostra provincia si è tradotto in meno 212 posti di docenti e meno 110 unità di personale Ata.
Contro il licenziamento dei precari della scuola il Coordinamento precari della Flc/Cgil effettuerà venerdì 8 ottobre un volantinaggio dalle ore 8 alle ore 9 davanti ad alcune scuole di Modena e provincia.
Sempre venerdì 8 ottobre protesta nazionale della Rete degli studenti medi con corteo per le vie cittadine (partenza ore 9 da piazzale Sant’Agostino). Fra i motivi della protesta, anche la riduzione di quasi il 4% del Fondo di funzionamento ordinario dell’Università e le mancate risposte ai ricercatori.
La Flc/Cgil denuncia poi il consistente calo dei finanziamenti all’istituto musicale pareggiato Vecchi-Tonelli dovuto ai tagli ai trasferimenti agliEnti locali contenuti nella manovra economica del Governo. Calo del finanziamento che potrebbe avere ricadute sui docenti di musica precari e sulla riduzione del piano dell’offerta formativa dell’istituto.
La Flc giudica grave anche il tentativo di restringere gli spazi di democrazia nei comparti del pubblico impiego e della scuola impedendo di fatto il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu). I rappresentanti sindacali in carica sono scaduti nel 2009 e avrebbero dovuto essere rinnovati a novembre 2010.
“Ribadiamo la necessità di andare al più presto al rinnovo delle Rsu – aggiunge il segretario del sindacato modenese – per recuperare ogni spazio possibile di contrattazione nei posti di lavoro, difendere le regole democratiche nel pubblico impiego come condizione per una loro estensione nei settori privati”.