«L’aggressore ha un nome e un cognome: è la Fiom-Cgil. L’aggredito è la Cisl. Spiace che si usino eufemismi per condannare gli attacchi alle nostre sedi sindacali». Il segretario provinciale della Cisl, Francesco Falcone, risponde così alla nota con cui ieri il Pd è intervenuto, per bocca del segretario provinciale Davide Baruffi, sulle “divisioni che indeboliscono il mondo del lavoro”. «Se si vuole aiutare davvero il sindacato a ritrovare unità d’azione occorre essere chiari, non finti buonisti – dice Falcone – Deve essere condannato senza indugi chi, al posto del confronto, usa la violenza per far valere le proprie ragioni. Il mondo cambia, il contesto socio-economico è profondamente mutato anche a Modena, ma c’è chi continua a scrutare lo specchietto retrovisore e non ha né il coraggio né la capacità di interpretare il nuovo».
Il segretario Cisl critica l’enfasi data alla disdetta del contratto dei metalmeccanici e ricorda a Baruffi che da sempre i nuovi contratti comportano il superamento di quelli precedenti. Su un punto Falcone concorda con il Pd: questo governo, che non ha la vocazione per concertare e contrattare, non aiuta le relazioni tra sindacati e imprese. D’altra parte, però, qualcuno si è chiamato fuori da solo preferendo la piazza al dialogo.
«Avremmo sicuramente potuto fare di più, ma nessuno può negare – continua Falcone – che abbiamo agito per migliorare le condizioni dei lavoratori rinnovando oltre cinquanta contratti nazionali, tutti firmati anche dalla Cgil (escluso quello dei metalmeccanici). Abbiamo rafforzato la defiscalizzazione a vantaggio del secondo livello contrattuale, moderato l’impatto della manovra finanziaria del governo su scuola e pubblico impiego, contribuito a proteggere il Paese da operazioni speculative. Chi non riconosce questi meriti finge di non guardare in faccia la realtà delle cose».
Falcone aggiunge che la Cisl è costretta a operare in un clima di grande debolezza della politica e di un impoverimento etico che rende tutto più complicato. «La risoluzione dei problemi richiede pazienza, tolleranza e comprensione reciproche. Noi cerchiamo di fare la nostra parte, altri – conclude il segretario provinciale Cisl – si assumano le loro responsabilità».