Cinque comuni coinvolti, due prime assolute, un filo conduttore più che mai attuale come quello dell’ambiente. Il Festival Teatro Civile in Val d’Enza torna per la sesta edizione, dal 2 al 22 ottobre. Fragilimondi è il titolo dell’edizione 2010, che vedrà cinque spettacoli di teatro civile alternarsi sui palcoscenici di San Polo d’Enza, Montecchio, Cavriago, Canossa e Bibbiano.
Dopo aver affrontato, nelle scorse edizioni, argomenti quali la Resistenza, il lavoro, le pari opportunità, Fragilimondi porta in scena in questa sesta edizione temi come il ritorno del nucleare, la drammatica realtà del sud “pattumiera d’Italia” e luogo di scempio ambientale e civile; la perdita di identità, di sapore e di memoria del cibo, “moderno” e industrializzato.
Il Festival – voluto dal Circolo Arci Indiosmundo con il sostegno dei comuni di Bibbiano, Canossa, Cavriago, Montecchio e San Polo – darà voce ad alcuni fra i migliori narratori e interpreti del teatro civile italiano, capaci di raccontare con coraggio e impegno, ma anche con leggerezza e ironia, le tante (eterne?) “emergenze” italiane.
Si comincia sabato 2 ottobre (ore21,30), nella nuova sala polivalente di Pontenovo a San Polo d’Enza, con la voce e il canto di Marina Coli e la fisarmonica di Lorenzo Munari in Abbracciare un albero. Si tratta di un lavoro presentato in prima assoluta al Festival Teatro Civile in val d’Enza. La simbiosi tra uomini e piante ha radici antichissime, che la nostra società attuale sembra aver reciso. Eppure il denominatore comune tra alberi e umanità è la parola vita… Un suggestivo percorso fra letture e musiche popolari, per due apprezzati interpreti della nostra provincia.
Secondo appuntamento, sabato 9 ottobre (ore 21,30), nel cortile coperto del Castello Medievale di Montecchio, con Angolo somma zero, di e con Alessandro Langiu. Taranto, Brindisi e Manfredonia sono bagnate da un mare meraviglioso e profumate di sapori mediterranei.
Eppure, oltre agli abusati luoghi comuni sul sud e sul suo popolo solare, la Puglia detiene un triste primato di inquinamento ambientale e mortalità (per lavoro, e non solo) diffusa. I tre centri urbani citati rappresentano i vertici di quel triangolo di prepotenza e morte la cui somma degli angoli interni è in barba ad ogni legge geometrica, ed equivale allo zero, alla nullità e all’inesistenza. Ad accompagnare la narrazione ci sono le musiche ed i canti scritti da Peppe Voltarelli (Il Parto delle Nuvole Pesanti…) ed eseguiti dal vivo da Emiliano Deferrari.
Venerdì 15 ottobre, alla Biblioteca Comunale di Cavriago, ore 18,00, sarà la volta di Daniele Biacchessi, un vecchio amico del festival. Nell’ambito di “B-Days, I giorni delle biblioteche”, il conosciutissimo giornalista-narratore presenterà, sotto forma di reading, il suo ultimo libro Teatro civile. Nei luoghi della narrazione e dell’inchiesta, in uscita in queste settimane per la collana Verdenero di Edizioni Ambiente. Una ricognizione “dall’interno”, del ricchissimo panorama del teatro civile italiano: temi, narratori, luoghi, festival…
Il giorno seguente, sabato 16 ottobre, al Teatro Matilde di Canossa di Ciano d’Enza, ore 21,30, Stefano Lucarelli presenta Terracotta. Un accorato monologo sul degrado della terra: partendo dalle primizie fino al cibo in tavola, alla manipolazione e trasformazione in una salsa insapore o dal sapore artefatto.
La chiusura del festival, a Bibbiano il 22 ottobre al Teatro Metropolis (ore 21,30), è affidata a Saverio Tommasi e al suo Come costruirsi una centrale nucleare in giardino e salvare il mondo (e altre cento balle). Il poliedrico autore e attore fiorentino, si cimenta, in tono semiserio, con l’attualissimo tema dell’energia, fra ritorno al nucleare, affari (più o meno leciti) intorno alle energie alternative, eccetera. E lo fa con un pezzo preparato appositamente per il festival, e presentato qui in Prima Assoluta.
Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito (offerta libera all’uscita).