Dopo 2 anni di indagini, chiesto il rinvio a giudizio per frode fiscale per 13 imprenditori. La richiesta è stata avanzata dalla procura di Reggio Emilia dopo gli approfonditi e laboriosi accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza su un fenomeno di false fatture nel settore dell’edilizia partite da una indagine su di un consorzio di Reggio Emilia che svolge lavori in sub-appalto per conto di importanti imprese del settore, e a cui aderiscono 40 piccoli imprenditori.
Le indagini della Guardia di Finanza di Reggio Emilia hanno permesso di scoprire che solo nel biennio 2006/2007 13 consorziati avevano emesso fatture ‘gonfiate’ nei confronti dello stesso concorzio per 2 milioni e mezzo di euro. I successivi accertamenti hanno consentito di definire un uso generalizzato di false fatture nel settore dell’edilizia, destinato a aumentare in maniera fraudolenta i costi e di abbattere, quindi, il reddito da dichiarare.
Complessivamente, nell’ambito dell’indagine che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio dei 13 imprenditori edili, sono state denunciate 36 persone con l’accertamento di 20 milioni complessivi di fatture false tra cui i 2,5 milioni nei confronti del Consorzio. In tutto, oltre 250 le imprese coinvolte nella indagine, molte delle quali – secondo gli accertamenti delle Fiamme gialle reggiane – avevano dichiarato tra i propri fornitori soggetti inesistenti ovvero acquisti per cifre che non trovavano riscontro presso i contraenti.