Contro l’abolizione del decentramento amministrativo nasce a Modena un Comitato cittadino la cui parola d’ordine è “Salviamo le Circoscrizioni”. Lo hanno fondato un gruppo di ex consiglieri e amministratori locali appartenenti a diverse forze politiche, ma da oggi tutti i cittadini possono recarsi nelle sedi dei quartieri e all’Infopoint di piazza Grande per sottoscrivere la petizione. L’obiettivo principale è indurre il Governo a sospendere l’entrata in vigore della legge 42/2010, che integra la Finanziaria 2010 laddove si prevede l’abolizione delle Circoscrizioni allo scadere del mandato elettorale fin dal prossimo anno.
“Siamo uno schieramento bipartisan e contiamo di raccogliere molte adesioni tra tutte le forze politiche e sociali”, afferma Giordano Barbieri, coordinatore del Comitato cittadino, con alle spalle trent’anni al servizio della Circoscrizione, prima come consigliere, poi come presidente della 2.
“La gran parte dei modenesi è convinto dell’utilità dei quartieri – aggiunge Fabio Poggi, assessore al Decentramento del Comune di Modena – per i servizi che vi trovano, per le centinaia di iniziative organizzate e, soprattutto, perché sono la prima forma di partecipazione alla vita democratica. E’ quanto emerge anche da un’indagine dell’Ufficio ricerche del Comune”.
Realizzata nel giugno di quest’anno, la ricerca è stata condotta attraverso interviste telefoniche su un campione di 800 persone, rappresentativo della popolazione modenese per età e genere. Il 90,5 % degli intervistati che conoscono le Circoscrizioni (cioè oltre il 70 per cento del totale) le ritiene “utili per i cittadini” e l’87% “utili per la zona in cui abita”. Quasi il 70% ne utilizza i servizi (per esempio anagrafe e Ufficio relazioni con il pubblico) e un ulteriore 10% partecipa alle iniziative. Richiesti di esprimere un voto, il 64% degli intervistati ha bocciato l’idea del Governo di abolire le Circoscrizioni e, di loro, il 48% lo ha fatto assegnando alla proposta un 4 in pagella. Al contrario, alle affermazioni “è sbagliato abolirle perché così si riduce la partecipazione” e “sarebbe un errore buttar via l’esperienza di questi anni” oltre il 70% dei modenesi ha assegnato voti tra il 7 e l’8. Alla dichiarazione “le Circoscrizioni si sono appesantite come costi e burocrazia” è stato, infine, assegnata la quasi sufficienza (voto 5,7), segno che un terzo degli intervistati la condivide, contro una medesima percentuale di parere avverso e un altro 30% che non sa rispondere. “Evidentemente non possiamo ignorare che in taluni esiste questa percezione, – commenta l’assessore Poggi – d’altra parte, l’ulteriore obiettivo del Comitato cittadino sarà proprio quello di spingere il Governo a istituire un tavolo di confronto per avviare una proposta di riforma legislativa delle Circoscrizioni”.
L’abolizione del Decentramento amministrativo è stata prevista all’interno della legge finanziaria 2010 per contenere i costi della politica. La legge 42/2010 obbliga i Comuni tra i 100mila e i 250mila abitanti ad abolire le Circoscrizioni. Il decreto legge 78, convertito nella legge 122 del 30 luglio, ha abrogato il gettone di presenza per i Consiglieri circoscrizionali ad eccezione di quelli delle città metropolitane.
“Ma non si può certo imputare l’eccesso dei costi della politica alle Circoscrizioni, dove i Consiglieri percepiscono compensi pressoché simbolici e la maggior parte del lavoro politico viene svolto a titolo di volontariato”, spiega Antonio Carpentieri, presidente della Circoscrizione 2 e coordinatore dei presidenti. “Le Circoscrizioni costano a ogni modenese non più di un euro all’anno. Da giugno i consiglieri non percepiscono neppure più il gettone di presenza ma continuano a lavorare con lo stesso impegno”, conclude Carpentieri.
Per salvare il decentramento amministrativo i Comuni interessati dalla nuova legge, una trentina tra cui anche Modena, si sono uniti in un Coordinamento nazionale e hanno chiesto all’Anci, Associazione nazionale comuni italiani, di farsi promotrice di un’audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato.