Continua a crescere a dare frutti il filo rosso che lega il Comune di Fabbrico con l’Associazione contro le mafie Libera. Venerdì 17 settembre alle ore 21.00 in Corso Roma a Fabbrico si svolgerà la presentazione del libro “Il caso Valarioti. Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria”, Round Robin editrice, 2010.L’iniziativa è promossa dal presidio di Libera “Rita Atria” di Correggio, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e con il sostegno del Distretto soci Coop Consumatori Nordest di Fabbrico-Rolo-Reggiolo. All’incontro saranno presenti gli autori, Danilo Chirico e Alessio Magro, giornalisti e fondatori dell’associazione antimafie “daSud”.
Già a Festa Libera, manifestazione svoltasi a Fabbrico dal 31 luglio al 3 agosto,durante la quale è nato il presidio “Rita Atria” che ha raccolto i volontari della zona di Correggio, era stato presentato il volume “Gli africani salveranno l’Italia”, scritto da Antonello Mangano e legato ad un filmato, trasmesso in quell’occasione. Il tema, caldissimo, era quello della realtà di Rosarno, in particolare nella sua evoluzione tra il 2008 e il 2010.
Con la presentazione del 17 settembre si torna a parlare di quei luoghi da un nuovo punto di vista, non certo estraneo ai fatti che hanno riguardato la difficile situazione sociale, ma anzi indissolubilmente legato al contesto politico e umano di quei luoghi. In particolare si approfondirà la vicenda di Giuseppe Valarioti, vittima nel 1980 della ‘ndrangheta.
In caso di maltempo la manifestazione si svolgerà all’interno della sala “Aldo Moro” all’interno del Municipio, in via Roma 35.
“Il CASO VALARIOTI. Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta ucciso un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria. Un processo a metà.”
Il volume racconta la storia di Giuseppe Valarioti, insegnante precario che a 30 anni diventa segretario del Pci di Rosarno e avvia una dura lotta contro la ‘ndrangheta e l’illegalità. Una battaglia difficile che viene però premiata con la vittoria alle elezioni comunali del 10 giugno 1980. Una vittoria che fa paura a tal punto da scatenare la vendetta mafiosa: nella notte tra il 10 e l’11 giugno Valarioti verrà ucciso all’uscita dal ristorante dove aveva festeggiato con altri compagni di partito il successo elettorale. Un crimine di cui la giustizia non saprà indicare i responsabili, uno dei tanti omicidi ancora impuniti avvenuti in Calabria ad opera della criminalità organizzata.
Le pagine dei due giovani autori reggini, oltre a rendere omaggio e a tenere viva la memoria di questo giovane eroe civile, hanno anche un altro importante pregio: quello di far luce sulle difficoltà enormi che si incontrano nel cammino della costruzione di un’alternativa legale alla criminalità organizzata, in un ambiente sociale difficile, con pochissime possibilità di sviluppo economico, stretti tra criminali senza scrupoli e gente disperata che non sa “a che santo votarsi”. Il racconto non risparmia di sottolineare certe ambiguità di ambienti vicini alla sinistra più irriducibilmente impegnata contro la ‘ndrangheta, a dimostrazione delle tante “zone grigie” che convivono ancora oggi in molte zone del Paese.
La lettura del libro di Danilo Chirico e Alessio Magro è quindi utile e importante perchè può aiutarci a comprendere meglio la complessità del fenomeno della criminalità organizzata e pertanto a saper leggere meglio le vicende difficili e drammatiche che ancora oggi stiamo vivendo in Italia.