Nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 9 settembre è stato affrontato il tema dello spostamento della fonderia Lamiz in via Lama. Due i documenti presentati al riguardo, l’uno dei gruppi ApC, Lega nord e PdL, l’altro firmato dal gruppo Pd. Il primo chiedeva alla Giunta di riconsiderare la pratica in corso, aprire un dialogo con i cittadini del Comitato di via Lama, cercare soluzioni che individuino un’altra destinazione d’uso per quest’area e cercare una nuova collocazione per la fonderia. Il documento firmato dai consiglieri Arletti e Depietri del Partito Democratico invece impegnava la Giunta “a valutare se richiesto dalla proprietà del lotto la trasformazione da tessuto polifunzionale produttivo a residenziale all’interno del Psc e modificare la convenzione urbanistica che prevede limiti di altezza e piani nella Zona autotrasportatori”.
L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha aperto il dibattito spiegando come il Comune abbia tenuto relazioni con i soggetti interessati e come sia in vista un accordo tra le parti grazie ad un soggetto che è disposto a ospitare la fonderia. “Il Comitato si dice soddisfatto della soluzione prospettata, il Comune dovrà modificare invece la convenzione urbanistica della Zona autotrasportatori per consentire di insediare qui la Lamiz, che necessita di altezze date”. Roberto Benatti (PdL) ha chiosato le parole dell’assessore parlando di “calata di braghe” del Pd di fronte a scelte sbagliate “e che non si vogliono ammettere anche se il buon senso di chiunque le nota. Che senso ha che sia un cittadino-proprietario a chiedere questa modifica? Prendetevi la responsabilità come amministrazione comunale di farlo. Poi pare che tutto si sia sbloccato perché chi abita di fronte ha pagato il titolare della fonderia per farlo andare via. E mi sembra pure che ci siano più strutture edificate di prima in quest’area di via Lama…”. Il collega del Pd Roberto Arletti invece si è detto soddisfatto della conclusione della vicenda grazie all’impegno di Tosi per una non facile mediazione tra le parti. “Auspico in futuro più attenzione al buon senso”. Lorenzo Paluan (Carpi a 5 stelle-Rc) ha dal canto suo affermato che l’atto vero sarà la presentazione di una Variante sul tema da parte della Giunta comunale e che “la decisione originaria era sbagliata. Sono contento della soluzione ma tutto ciò dimostra che c’è chi può comprare le Varianti contro le fonderie davanti a casa…”. Daniela Depietri (Pd) ha poi preso la parola per ribadire di essersi sempre presa le sue responsabilità di fronte ai cittadini e che i Comitati sono liberi di nascere e trovare una soluzione. Giliola Pivetti (ApC) ha sottolineato come il Comitato di cittadini nato per impedire l’insediamento della Lamiz già considera chiusa questa vicenda “ma se non c’era uno che pagava…”.
Intervenuti nel dibattito anche i consiglieri Bagnoli (Pd) e Alboresi (capogruppo Lega nord) mentre l’assessore Tosi chiudendo la discussione ha spiegato che “ciò che dà fastidio è che il Comune dialoghi e si trovino soluzioni condivise. Non c’è chi si compra la Variante, queste le approva il Consiglio comunale e credo giusto che sia il civico consesso che indirizzi la Giunta a chiudere la questione nel modo in cui lo vogliono i soggetti interessati”. E se il capogruppo Pd Davide Dalle Ave ha sottolineato come sia positiva la dialettica sociale e positiva la soluzione individuata il consigliere Paluan ha chiesto poi di togliere la dicitura “se richiesto” dall’ultimo paragrafo dell’odg del Pd. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha infine ribadito che ci si è mossi per trovare una soluzione solo perché lo chiede la proprietà e ciò crea un precedente pericoloso per l’ente locale. “Una maggiore condivisione sugli strumenti adatti aiuterebbe a prendere decisioni più ponderate”.
L’ordine del giorno di ApC, Lega nord e PdL è stato votato dai proponenti e non da Pd e Lorenzo Paluan. Il documento del Pd invece approvato da Pd e ApC è stato bocciato da PdL e Paluan con l’astensione della Lega nord.