Fa caldo. “Mai come quest’anno”, ripete il solito luogo comune. I condizionatori ci aiutano a raggiungere la tanto desiderata meta estiva: le ferie! Crisi o non crisi a quelle non si rinuncia, sono ormai una necessità primaria che consentirà di affrontare un nuovo anno lavorativo. La palma e il mare cristallino del classico sfondo tropicale del computer sono lì a ricordarlo ogni giorno dallo scorso inverno. Ma, come ogni estate che si rispetti, si intravvede la piaga dell’abbandono, stando a dati e statistiche diminuita ma non di certo eliminata.
Cento mila casi l’anno, per la maggior parte concentrati nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto, significa un abbandono ogni due minuti. Dati deliranti? No la triste realtà.
E dire che le campagne promosse da varie associazioni animaliste per contrastarlo si moltiplicano, che le strutture che accettano i nostri amici a quattro zampe, anche se non ancora diffuse ovunque, sono in aumento grazie alla crescente richiesta del “popolo animalista” e che anche le pensioni affidabili e i dog e cat sitter non mancano. Niente da fare: il problema rimane.
E allora? Allora forse quello che manca è un minimo di coscienza e deve essere totalmente assente in chi è capace di voltare le spalle ad un amico.
Una scena che si ripete, non solo negli spot pubblicitari che tentano di sensibilizzare i telespettatori ma anche nella dura realtà: l’auto si ferma, uno sportello si apre e si richiude in pochi istanti. Pali e alberi ai cui fissare il guinzaglio sono riservati ai cani, scatoloni e buste di plastica invece ai gatti.
Una testina leggermente reclinata e uno sguardo interrogativo, che presto diventa triste, scruta quella figura che si allontana fino a quando non sparisce sulla linea dell’orizzonte.
Poi cala il silenzio. Un silenzio assordante. Che fa male.
Dall’altra parte l’unico pensiero? Non essere visti: qualcuno potrebbe denunciare. E così si riparte verso la località scelta per la villeggiatura. E buone ferie!
Per contro si sa di gente che ha rischiato la vita, che l’ha anche persa, per aiutare animali vaganti in preda al panico su strade e autostrade o perché direttamente coinvolti in incidenti causati appunto dagli abbandoni.
C’è anche chi si rifiuta di recarsi in ferie in meravigliose località balneari perché incapace di distogliere lo sguardo dal bordo strada che deve percorrere col timore di imbattersi in qualche sfortunato, che non riesce a rilassarsi su una spiaggia, pensando che a pochi metri più in là qualche randagio malato e scheletrico che ha appena incontrato al parcheggio supplica per un po’ di cibo, un sorso di acqua fresca e, se va bene, anche una carezza. E poi c’è chi torna a casa con il numero di passeggeri aumentato perché: “Cosa faccio, non posso lasciarlo lì!”
Per chi non è partito, oltre alle gite fuori porta, ai pic-nic, al sacrosanto riposo, c’è sicuramente tempo anche per fare una visita di pochi minuti ad una struttura di ricovero animali della propria città, che potrà aiutare a rendersi effettivamente conto di quale sia la realtà estiva di migliaia di cani, gatti, anche conigli e dei volontari che amorevolmente li accudiscono, senza distinzione alcuna.
Quel poco che per noi è un di un più, per loro può significare molto, quella carezza che non ci costa nulla per loro non ha prezzo.
A Modena e Reggio Emilia non c’è che da scegliere: il Centro Soccorso Animali di Modena, il Centro Soccorso Animali di Arceto, il Canile di Magreta, il Gattile di Carpi ospitano diversi amici che non hanno più una casa o che non l’hanno mai avuta.
Il nostro sogno è quello di aiutare ognuno di loro a trovarne o ri-trovarne una e per chi di loro come unica famiglia avrà i volontari, che abbia almeno assicurata una vecchiaia tranquilla e decorosa.
In fondo basta poco da parte di tutti perché questo si possa realizzare.
E…buone vacanze!
Elena Vandelli www.gattopoli.it Per informazioni: e-mail – e-mail