Oltre un migliaio di imprese tessili gestite da cinesi in Italia hanno evaso il fisco per centinaia di milioni di euro avvalendosi di commercialisti laureatisi in Italia. E’ stata la Guardia di Finanza dell’Emilia Romagna a scoprire le imprese sparse per tutto il territorio nazionale che hanno evaso il fisco per centinaia di milioni di euro. I finanzieri hanno scoperto anche numerosi lavoratori clandestini ed hanno arrestato due imprenditori. La consulenza alle imprese coinvolte per evadere il fisco era fornita da commercialisti cinesi, laureati a pieni voti nelle università italiane.

Nel dettaglio 1.200 imprese tessili cinesi sparse sull’intero territorio nazionale hanno evaso il fisco per 300 milioni di euro in due anni. I lavoratori cinesi clandestini sono 70. Oltre a due imprenditori arrestati altri 24 sono stati denunciati a piede libero per reati legati all’immigrazione.

Ampia parte delle imprese cinesi utilizzatrici di fatture false si trovano nel centro nord e tutte hanno evaso il fisco grazie alla consulenza di commercialisti cinesi laureati ed abilitati alla professione in italia.

Si tratta di giovane laureati immigrati di seconda generazione, nati in italia e perfettamente integrati, che hanno frequentato l’università e scelto le professioni contabili con una clientela esclusivamente composta da connazionali. Solom in un caso (in Emilia Romagna) uno degli studi contabili era intestato e diretto da un professionista italiano, mentre i 4 praticanti erano tutti cinesi così come il 90% della clientela dello studio.