L’Azienda Usl di Modena in collaborazione con la Comunità montana del Frignano e il Parco del Frignano attiveranno nei prossimi giorni un servizio a chiamata per la certificazione dei funghi freschi rivolto a commercianti e raccoglitori professionali; per i piccoli raccoglitori si punta invece sul coordinamento dei numerosi micologi privati presenti sul territorio. E’ quanto è emerso nel corso di un incontro che si è svolto martedì 3 agosto nella sede della Provincia di Modena al quale hanno partecipato Mario Galli, assessore provinciale alla Salute e sicurezza delle persone, Adriana Giannini, responsabile del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Modena, Rita Fontana direttore del servizio Igiene, alimenti e nutrizione dell’Ausl di Modena, Luciana Serri, presidente della Comunità montana del Frignano, Corrado Ferroni, sindaco di Pievepelago, e Pietro Natale Capitani, assessore all’Ambiente del Comune di Frassinoro.
«Nel corso dell’incontro – ha affermato Galli – i rappresentanti dell’Ausl hanno ribadito l’inutilità di allestire un servizio fisso decentrato di controllo dei funghi oltre a quello di Pavullo vista la scarsa affluenza di utenti registrata negli anni passati e che ha portato alla chiusura degli sportelli presenti in diversi Comuni. Abbiamo contempo rilevato l’esigenza di potenziare il servizio attraverso il coinvolgimento dei micologi privati e l’avvio di un servizio a chiamata che sarà definito nei prossimi giorni dall’Ausl».
Ausl e Comunità montana si sono impegnati a predisporre e diffondere l’elenco dei micologi privati iscritti al registro regionale e convenzionati con l’Ausl per la certificazione dei funghi provenenti dalla piccola raccolta individuale per autoconsumo. Sul territorio modenese potrebbero svolgere da subito questo servizio i micologi appartenenti alle Gev e ai Gruppi naturalistici in quanto già convenzionati.
Galli ha annunciato che la Provincia proporrà alla Regione la modifica della legge regionale per consentire la certificazione ai micologi privati anche dei funghi freschi provenenti da raccoglitori professionali e commercianti.
Nel corso dell’incontro, infine, stata sottolineata la necessità di promuovere una maggiore educazione alimentare in particolare dei funghi e i prodotti del sottobosco attraverso iniziative pubbliche nell’ambito delle manifestazioni estive dei Comuni.