Valorizzare nel percorso degli stati generali la conoscenza della storia della città, come strumento per costruire senso di comunità e ripensare il futuro. È la proposta emersa nell’incontro tra il sindaco di Modena Giorgio Pighi e i rappresentanti del Comitato per le celebrazioni, nell’ambito del percorso di consultazioni degli stati generali “Effetto Modena”. Maurizio Davolio dell’Auser ha suggerito: “Bisogna tenere presente, in tutte le scelte urbanistiche e sociali, le esigenze di una popolazione anziana in costante aumento”. Aude Pacchioni dell’Anpi ha proposto di “fare conoscere alle giovani generazioni quale è stato lo sviluppo della città” e “fare in modo che la cultura non sia un patrimonio di pochi, ma una base su cui costruire il futuro”. Secondo Adriano Zavatti dell’associazione Mutilati e invalidi di guerra “bisogna recuperare capacità di Modena di essere un modello sul tema, oggi decisivo, dell’ambiente”. Per Giuliano Albarani dell’Istituto storico “è necessario che iniziative come gli stati generali siano in grado di raggiungere anche le fasce più marginali della popolazione. Lo sviluppo del capitale sociale – ha aggiunto – significa cultura, istruzione, dimensione sociale”. Martino Righi dell’associazione Combattenti e reduci ha espresso apprezzamento per gli stati generali e auspicato che il percorso continui con ulteriori momenti di confronto. Il sindaco ha concluso evidenziando l’importanza di lavorare in modo sinergico per valorizzare la storia e la memoria della città. Si avvia così al termine la prima fase degli stati generali: prima della pausa estiva sono infatti in programma gli ultimi incontri con le associazioni degli stranieri, i comitati, la giunta provinciale e l’azienda Usl. Il percorso riprenderà in autunno con altre iniziative pubbliche che punteranno a coinvolgere la cittadinanza.