Ci sarà tempo fino alla data massima del 31 dicembre 2010 per definire la gestione e la manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp) del Comune di Modena. Il Consiglio comunale nella giornata di ieri, lunedì 19 luglio, ha approvato la proroga dal 24 agosto fino a fine anno dell’affidamento in concessione ad Acer, Agenzia casa Emilia Romagna, degli alloggi popolari, con voto favorevole di Pd, Sinistra per Modena, Idv e Udc, contrario del Pdl e con l’astensione della Lega nord.

“Chiediamo la proroga alle stesse condizioni di questi ultimi 5 anni così da avere un tempo congruo per valutare insieme ai 41 Comuni e alle rispettive Commissioni servizi la futura modalità di gestione, vista la richiesta di maggior condivisione”, ha affermato l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti. “In questi anni – ha proseguito – ci sono stati elementi di crescita, ma ci sono altrettanti ulteriori margini di miglioramento. Occorre definire un accordo tra le parti”.

La gestione riguarda, nel Comune di Modena, 2654 alloggi (31 dicembre 2009), di cui 2485 di edilizia residenziale pubblica e 169 dati in gestione ad Acer ma non in regime di edilizia residenziale pubblica. “La legge regionale 24, che disciplina l’intervento pubblico nel settore abitativo, ha definito che al 24 agosto 2005 una serie di alloggi patrimonio di Acer diventassero di proprietà dei 40 Comuni della provincia, che sono stati così coinvolti sul tema delle gestioni amministrative e delle manutenzioni”, ha spiegato l’assessore. “I Comuni – ha proseguito Maletti – di fronte alle possibilità di mantenere la gestione diretta, di affidarla ad Acer o con bando pubblico a soggetti pubblici o privati, hanno deciso di affidarla all’Agenzia, prevedendo un protocollo operativo che definiva come gestire una serie di attività gestionali e manutentive”.

Nel dibattito Eugenia Rossi, Idv, ha dichiarato il proprio favore sulla proroga: “Accolgo la proposta dei tavoli di accordo e richiedo l’audizione con l’assessore regionale Muzzarelli perché bisogna rivedere l’attuale normativa: oggi per il mantenimento del diritto all’alloggio sono previsti redditi scandalosamente alti, di oltre 50 mila euro annui”, ha aggiunto. Michele Barcaiuolo, Pdl, ha criticato la gestione di Acer, definendola “fallimentare dal punto di vista politico”. La proroga “può rappresentare una forte inversione di tendenza: è necessaria una riflessione per bloccare l’affidamento diretto della gestione”, ha commentato. “Se non si intravede la possibilità di andare verso una gara – ha concluso – voteremo contro la delibera”.

Per il Pd, Giancarlo Campioli, ha elencato tre direttrici di fondo che ritiene debbano essere seguite dall’Amministrazione comunale: l’aumento di offerta di edifici popolari, la sollecitazione alla modifica del requisito economico per il decadimento del diritto d’alloggio e l’azione incisiva e costante di controllo sul permanere dei requisiti. Per Stefano Rimini il lavoro di Acer di questi anni “è stato positivo, sebbene ci siano ampi margini di miglioramento”. Il Comune “difficilmente potrà assumersi l’onere della gestione diretta ed eventualmente valuterà la possibilità di un bando pubblico. Da settembre la Commissione servizi incontrerà, inoltre, la Regione e l’Anci per approfondire il tema delle case popolari”, ha concluso il consigliere.

L’assessore Maletti, nella sua replica, sul tema dei criteri di accesso ha ricordato il vincolo della legge 24, “che ha dei limiti visto il mutato quadro sociale rispetto a quando è stata fatta”. Per l’assessore “è giusto il confronto con Regione e con Anci per modificare i parametri”, ma ha ricordato che “nel 2006 il Consiglio comunale ha approvato un regolamento con criteri oggettivi e soggettivi per l’accesso agli alloggi popolari sulla base del quale, ad esempio, nel 2009 sono stati assegnati 72 alloggi su 1268 domande presentate”. Maletti ha chiarito infine che verso l’operato dell’Agenzia “non c’è un giudizio negativo ma nemmeno del tutto positivo. Acer non è il nostro unico interlocutore, ma per legge quello primario. Chiederemo una serie di requisiti di gestione, di manutenzione ordinaria e straordinaria, e ancora regole, controlli, tempistiche e sanzioni. Se l’Agenzia non sarà in grado di garantirli i Comuni valuteranno altri soggetti”.