Ho letto che il segretario provinciale del PD, Davide Baruffi attribuisce l’iniziativa del patron di Esselunga a chissà quale complotto, o disegno misterioso che unisce in un solo volo pindarico indagini su parlamentari, normali discussioni interne al PDL e la scelta di Caprotti di muoversi in questo momento.

Colpire Modena per nascondere qualcosa a Roma: direi una strategia di ampio raggio, interessante. Purtroppo però priva di riscontro. Non credo che i giornali che tutti i giorni riportano notizie sulle vicende politiche fermeranno la propria cronaca politica per questa questione locale. Semplicemente ne daranno conto, come è giusto sia.

Gentile Baruffi, non insegua fantasmi che non ci sono, ma rimanga sul punto: perché non si è tentato di trovare un accordo affinché chi aveva l’unico terreno utilizzabile per fare un supermercato, potesse farlo? Il Comune ripeto, non è fatto da notai, ma da persone che devono, certo nel rispetto della legge, provare a trovare soluzioni a vantaggio dei cittadini. Le parti in campo non avevano le stesse intenzioni, una voleva costruire un supermercato, l’altra, legittimamente, voleva impedire l’ingresso ad un concorrente. Quale delle due parti aveva intenzioni favorevoli alla città?

Risponda a questa domanda, questo è il punto. Sinceramente a me sembra che sia lei a sviare l’attenzione su altro, come altri suoi colleghi di partito, piuttosto che il Governo Berlusconi.

(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)