In questi giorni sta apparendo uno scenario surreale che vorrebbe mettere il sindacato scuola-università Flc/Cgil contro il mondo dei precari della scuola. Ovviamente i precari della scuola, o perlomeno la maggior parte di loro, sanno benissimo che non è così.
Ne è la riprova che molti precari sono iscritti alla Flc/Cgil, così come numerose sono le lotte a loro difesa messe in campo in tanti anni dalla Flc/Cgil con scioperi, manifestazioni, iniziative di rilievo nazionale. Purtroppo dal 2008 i rapporti non proprio facili a livello confederale tra la Cgil e altre Organizzazioni sindacali non hanno permesso iniziative nazionali comuni, anche se sicuramente a livello locale i rapporti sono migliori. E’ inutile rifare l’elenco delle mobilitazioni fatte dalla Cgil e di quelle in cantiere, solo per citare le prossime due: la manifestazione nazionale del 12 giugno e sciopero generale del 25 giugno.
Una cosa è certa: gli ultimi due anni hanno visto così tanti e tali provvedimenti sulla scuola e sul pubblico impiego che per una seria ed efficace mobilitazione occorre mettere assieme non solo il mondo della scuola inteso come personale docente e Ata, ma tutti i soggetti della società civile, in particolar modo i genitori, gli studenti, le Istituzioni locali, i movimenti, le altre categorie di lavoratori pubblici e privati.
Insomma un vero e proprio movimento confederale di resistenza, ma anche di proposte di lotta e idee sul ruolo della scuola pubblica statale. Solamente in un sistema di lotta che coinvolga tutti questi soggetti si vince e si portano a casa i risultati di fronte ad un Governo di centrodestra che ha una maggioranza schiacciante in Parlamento e pensa che la scuola privata sia l’ideale per il nostro Paese.
Su queste lotte la Flc/Cgil è pronta, lo è stata e lo sarà sempre coinvolgendo il mondo del lavoro pubblico e privato e i soggetti sopra citati Se invece qualcuno vuole seguire la strada dell’isolamento, dell’autoreferenzialità, nello “sparare” contro tutto e tutti isolandosi dal resto della società e dalle istituzioni locali, in un momento come questo (in cui il Governo macina decreti su decreti ignorando completamente la scuola e chi ci lavora), pensando a lotte solo ed esclusivamente di una parte della categoria, come fanno in modo sia pur legittimo altre sigle sindacali, la Flc/Cgil non ci sta perché ragiona in termini di lotte confederali.
Le lotte settoriali sembrano invece essere l’obbiettivo della sindacalista RdB di turno che si autodichiara portavoce dei precari, che in questo modo li condanna all’isolamento dal resto della società. Infine ricordo a tutti i precari di fare presente a chi dice di rappresentarLi, che l’obiettivo non è colpire il maggiore sindacato italiano e modenese della scuola, ma lottare contro la politica di un Governo che sta distruggendo la scuola italiana. Prendersela con la Cgil può anche essere uno sfogo, ma se questo è l’obiettivo finale, non si è capito l’importanza delle alleanze da mettere in campo per contrastare lo smantellamento della scuola pubblica che è l’obbiettivo di tutti!
(Stefano Colombini, segretario Flc/Cgil Modena)