Dopo aver ripetutamente evidenziato il problema del commercio abusivo in strada a mezzo stampa alle autorità competenti, Fida (Federazione dei dettaglianti dell’Alimentazione) di Ascom Confcommercio è scesa materialmente in “strada” per documentare il fenomeno in maniera circoscritta e puntuale.
Infatti durante lo scorso mese di febbraio Fida Confcommercio ha effettuato una vera e propria rilevazione sistematica e circostanziata dei principali siti dove giornalmente stanziavano i presunti commercianti ambulanti, documentata anche da materiale fotografico, il tutto nel pieno rispetto della privacy.
La rilevazione ha prodotto l’individuazione di otto siti all’interno del territorio provinciale di pertinenza di quattro comuni.
Tale documentazione è stata poi inviata alle autorità competenti (Procura della Repubblica, Prefettura, Comuni di Pertinenza, Guardia di Finanza, Azienda Sanitaria, Direzione Provinciale del Lavoro) per l’accertamento requisiti: la titolarità dell’impresa di vendita (partita iva, iscrizione camera di commercio ecc.), il possesso della licenza per la vendita ambulante di derrate alimentari del competente Comune, il possesso e la titolarità del permesso per l’occupazione del suolo pubblico dove si insedia il mezzo, Il possesso dell’autorizzazione sanitaria per la conservazione e vendita di prodotti alimentari e pratiche di autocontrollo (HACCP) per operatori e attrezzature, Il possesso della documentazione per la tracciabilità dei prodotti venduti, la regolarizzazione degli adempimenti fiscali necessari alla vendita (scontrini, ricevute fiscali, pagamenti iva ecc..).
Al momento, l’accertamento è stato fatto e spedito alle autorità competenti da oltre due mesi, l’unica risposta ci è pervenuta da parte del Comune di Modena e precisamente dal Comando dei Vigili Urbani, che oltre a ringraziarci per la segnalazione, ci ha segnalato la presenza in alcuni siti (4) di operatori commerciali regolarmente autorizzati per il commercio ambulante, mentre negli altri casi di loro competenza ha invece affermato l’assenza di autorizzazioni e pertanto ha assicurato un più accurato controllo dei singoli siti.
Auspichiamo anche dalle altre autorità competenti in materia, quantomeno un più attento controllo dei siti segnalati al fine di tutelare i consumatori sulla provenienza e sicurezza degli alimenti venduti in strada e gli operatori commerciali al fine di operare tutti in un sistema commerciale con regole uguali e rispettate da tutti gli operatori.
Crediamo – conclude Bruna Lami Presidente Fida Confcommercio – che la sicurezza alimentare sia un bene comune e come tale vada tutelato da tutti gli operatori della filiera dalla produzione alla distribuzione.