Ad un anno di distanza dalla fase piu’ acuta della crisi la ripresa dell’attivita’ economica e’ senza dubbio avviata: in modo deciso per i paesi emergenti, coinvolti solo indirettamente nella crisi finanziaria e con operatori meno indebitati, in modo molto piu’ incerto per i paesi a economie avanzate. E’ l’analisi del centro studi Prometeia, presentata oggi a Bologna. Sulla scia del ciclo mondiale anche l’economia italiana – spiega Prometeia- e’ tornata a crescere ma con un passo piu’ lento e ancora incerto.
Con l’esclusione della Spagna, l’Italia e’ stato l’unico paese nel quale il Pil e’ tornato a cadere alla fine dello scorso anno: in base agli ultimi dati disponibili, rispetto al punto di minimo del secondo trimestre del 2009, il pil ha recuperato due decimi di punto e la produzione industriale 6.8 punti percentuali. Il 2010 e’ comunque cominciato bene, con un rimbalzo di produzione industriale che, se in parte va a correggere la marcata flessione di dicembre, getta le basi per una robusta crescita del Pil nel primo trimestre. Ma gia’ per il secondo trimestre, le informazioni congiunturali segnalano la possibilita’ di una battuta d’arresto: l’attivita’ economica pur se avviata su un sentiero di crescita non e’ caratterizzata da un certo vigore. Prometeia prevede dunque che la ripresa del Pil proseguira’ nei prossimi trimestri ma con un’intensita’ modesta e altalenante. Nella media dell’anno, la crescita si fermera’ allo 0.8 per cento per consolidarsi l’anno prossimo, quando arrivera’ all’1 per cento. Nei prossimi quattro anni il Pil dovrebbe tornare a crescere (1.3 per cento in media per anno) appena sotto la media degli anni 2000, con un contributo positivo del saldo estero, dopo 15 anni di contributi mediamente negativi, e una domanda interna che invece dovrebbe rimanere piuttosto debole.
In generale, nei paesi industrializzati – prosegue l’analisi di Prometeia – la ripresa della domanda interna sembra ancora fortemente dipendente dalle misure espansive di politica economica e gli indicatori qualitativi relativi ai primi mesi del 2010 presentano segni contrastanti, con grande incertezza sulle prospettive cicliche.
Dopo un buon recupero di attivita’ nei primi due/tre trimestri di quest’anno a cavallo tra il 2010 e il 2011, l’attivita’ economica potrebbe perdere parte del suo slancio sia per l’attenuarsi del ciclo di riaccumulo di scorte, sia per i primi cambiamenti di segno delle politiche monetarie. Prometeia prevede per il 2011 un lieve rallentamento della crescita per Stati Uniti e Giappone mentre l’Unione Europea continuera’ ad accelerare. Il rischio di questa previsione potrebbe essere di sottostimare la crescita del 2010, ma probabilmente non quella del 2011. Lo scenario previsto nel Rapporto di Previsione presuppone l’avvio di una politica credibile di riduzione dei disavanzi e dei debiti pubblici di lungo periodo, senza “infierire” eccessivamente sul breve periodo. Le politiche monetarie dei paesi avanzati devono invece ripristinare condizioni di normalita’ sui mercati della liquidita’ e dei titoli pubblici e tassi di interesse reale a breve almeno in prossimita’ dello zero, ma allo stesso tempo non devono rendere troppo oneroso il compito delle politiche di bilancio.
Prometeia prevede che le politiche monetarie comincino a rimuovere alcune delle misure “non tradizionali” nel corso di quest’anno e avviino un lento ritorno alla normalita’ dei tassi di interesse solamente nei primi mesi del 2011. Infine, i governi nel loro complesso devono garantire l’applicazione di regole piu’ appropriate per la gestione dei mercati finanziari, per la capitalizzazione dei sistemi bancari, per l’attivita’ di sorveglianza e nello stesso tempo non creare ulteriori e nuovi ostacoli al finanziamento delle imprese.