Un’altra forte stretta di mano tra Bologna ed Itabashi, il distretto di Tokyo gemellato con il capoluogo emiliano: sono attesi per sabato 27 marzo i cantanti del Coro della scuola elementare Tokiwadai (Itabashi) e i tamburisti e danzatori Kandaryū Shinmei-Bayashi del santuario shintoista Tenso. Questi giovani artisti ricambiano la visita fatta dal bolognese Coro Verdianeum esibitosi lo scorso anno a Tokyo durante una mini tournèe.

Dopo i saluti istituzionali a Palazzo d’Accursio, la prima iniziativa vedrà come protagonisti i 18 componenti del gruppo Kandaryū Shinmei-Bayashi che daranno vita allo spettacolo tradizionale giapponese “Tamburi e Leoni”, in scena alle 15.00 al Museo della Musica in Strada Maggiore 34. Attraverso al musica e le danze saranno evocate le feste shintoiste che ogni primavera ed ogni autunno si svolgono attorno ai templi.

Domenica 28 marzo l’incontro tra i due giovani cori sarà il fulcro dell’appuntamento dal titolo “Cuori Incantati” in programma alle ore 17.30 in Cappella Farnese: il Coro di Itabashi, formato da 33 bambini tra gli 11 e i 12 anni, interpreterà canzoni che evocano le fiabe giapponesi, per poi lasciare la scena all’esibizione del Coro Verdianeum che sul finale, farà spazio ai giovani ospiti per concludere assieme il concerto.

Va ricordato che il Coro Verdianeum ha cantato la colonna sonora de “L’uomo che verrà”, l’ultimo film di Giorgio Diritti vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival del cinema di Roma.

Alle ore 19.30 la piazzetta antistante la chiesa di Santa Maria della Vita accoglierà la replica dello spettacolo del Kandaryū Shinmei-Bayashi. Per un primo avvicinamento del pubblico italiano alla musica tradizionale giapponese Alessandro Guidi terrà una conferenza sul tema sabato 27 marzo alle ore 19.00 in Cappella Farnese: durante l’incontro verranno fatti ascoltare brani volti a svelare il particolare codice espressivo che si cela dietro questa forma d’arte poco conosciuta e spesso mal “digerita” in Occidente.

Tutti gli incontri fanno parte del vasto programma di Bolibrì, il cartellone promosso da BolognaFiere in collaborazione con il Comune di Bologna in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi. La visita dei giovani artisti di Itabashi non è l’unico segno del gemellaggio tra le due città: al Museo Itabashi Kuritsu Bijutsukan, in occasione dei trent’anni dalla fondazione, è infatti in corso l’esposizione di 200 opere selezionate dalle collezioni private emiliane Bernati, Fusco e Contini. Il museo, che raccoglie importanti opere d’arte estremo-orientali degli ultimi trecento anni, ha ritenuto di estremo valore artistico per la critica giapponese stessa queste opere che costituiscono il più ricco patrimonio di stampe giapponesi in Italia, dopo quello del Museo Chiossone di Genova.

Il pubblico bolognese ha già avuto occasione di ammirare alcune opere delle collezioni Bernati, Fusco e Contini, grazie a quattro importanti mostre organizzate dal Centro Studi d’Arte Estremo-Orientale e dall’Università di Bologna: Riflessi del Sol Levante (1998, Pinacoteca Nazionale di Bologna), Protagonisti del palcoscenico di Osaka (2001, Pinacoteca Nazionale di Bologna), Dall’ukiyo-e alla shin-hanga (2003, Palazzo Poggi) ed Estro e Splendore – Stampe giapponesi del XIX secolo – Mostra della collezione Contini (2008-2009, Museo Civico Archeologico).

Info: BoLibri