“Considerato che, a seguito del mio intervento in Consiglio, sulla situazione del Canile, ci sono stati diversi articoli su tutti i quotidiani locali, alcuni dei quali riportanti dichiarazioni da cui mi dissocio che tendevano ad equiparare le persone agli animali e volendo chiarire che anche il sottoscritto qualora fosse nella necessita di decidere se tagliare fondi per il sostentamento di persone o di animali (a meno che non si tratti di sprechi) taglierebbe ai secondi, mi chiedo ma soprattutto chiedo alla Giunta se sia al corrente della situazione di disagio in cui devono operare i volontari che lavorano al Canile municipale. Se sia al corrente del mancato rispetto delle norme di sicurezza all’interno della struttura (porte di sicurezza, estintori, fili elettrici precari ecc.). Se non pensi che citare nel Bilancio di previsione 2010 interventi straordinari come le aree di sgambamento, quando al canile sono presenti urgenze ben più significative non rischi che ciò venga interpretato dai volontari come sintomo di disinteresse da parte della Giunta stessa. Se nel decidere i tagli si sia considerato che, vista l’attuale situazione i volontari potrebbero decidere di non prestare più servizio nella sopra citata struttura. Con il risultato che il Comune per continuare a prestare questo tipo di servizio alla città dovrebbe utilizzare personale interno con un sicuro aumento delle spese di gestione della struttura. Essendo una struttura intercomunale, quali sono e in che modo contribuiscono gli altri comuni?” Questo il testo dell’interrogazione che il consigliere PdL Cristian Rostovi ha presentato nel corso del Consiglio comunale di ieri, giovedì 25 marzo, e a cui ha dato risposta l’assessore all’Ambiente Simone Tosi.

“Innanzitutto – ha esordito Tosi – fa piacere leggere nella premessa di questa interrogazione il dissociarsi dalle dichiarazioni del consigliere delle Lega Alboresi, che associa in modo strumentale cani e nomadi Sinti, come ha chiesto in un suo recente intervento ai giornali la consigliera Depietri. Detto questo vorrei dire in premessa che i tagli relativi al Canile non dipendono da un giudizio negativo sul prezioso lavoro che i volontari compiono, ma dalle difficoltà che si sono riscontrate nel chiudere un Bilancio di previsione 2010 che vede un calo delle entrate e dei trasferimenti di ben 5 milioni di euro. Va ricordato che i tagli fatti sono serviti a garantire immutati i servizi sociali e quelli scolastici ed educativi. Si tratta, lo ribadisco, di un’associazione che compie un lavoro prezioso e duro, che merita la gratitudine di questa amministrazione e della città: per questo il Comune ritiene utile costruire assieme a privati, aziende e ai volontari del gruppo Zoofilo Carpigiano, sodalizi e progetti che mirino ad un coinvolgimento più diretto dei cittadini e delle realtà economico-produttive nel sostenere le iniziative di queste strutture e di coloro che le gestiscono. Ed è in questo quadro che stiamo programmando una serie di incontri con alcuni esercizi alimentari sul territorio per realizzare una relazione positiva ed una sinergia tra questi e il Canile per vedere di sopperire in parte o totalmente ai problemi legati alla alimentazione dei cani, liberando in questo modo risorse che possono essere usate dai volontari per soddisfare altri bisogni. Tenendo presente che la struttura in cui operano i volontari del Canile è di nostra proprietà, siamo a conoscenza del veloce degrado che alcune parti di questa subisce a causa delle deiezioni degli animali. Per questo motivo in questi anni è stata programmata una serie di interventi per la sistemazione del Canile. Programmazione che subirà un rallentamento vista la situazione economica generale dell’ente, ma rispetto gli impegni assunti cercheremo di onorarli nel corso del 2010. La struttura ha standard di sicurezza di base rispettati: è chiaro che è interesse di questa amministrazione dotare il canile di sistemi sempre migliori per garantire una maggiore sicurezza ai volontari ed operatori che lavorano all’interno di questa. Nel cronoprogramma degli interventi previsti che ci impegniamo a realizzare sono previsti ad esempio il rifacimento del pozzetto esterno, la chiusura degli scavi, le prese nelle gabbie che saranno adibiti ai cuccioli. Gli interventi di riqualificazione dei parchi, in cui è previsti anche la creazione di sgambatoi per i cani, sono il frutto di un programma di interventi programmati e richiesti dai frequentatori dei parchi stessi, sia dai proprietari dei cani che da singoli cittadini che chiedono che i cani non siano lasciati correre liberamente, ma all’interno di aree delimitate e protette. Il primo sgambatoio è stato realizzato passato nel parco Magazzeno, quelli previsti sono in programma nel parco Matto di Cibeno e nel parco Pertini. Ci auguriamo di poterli realizzare entro la seconda parte dell’anno. Avremmo preferito non fare i tagli riguardanti le attività del Canile ma a chi governa spetta il compito di compiere scelte, anche dolorose, e spiegarle in primis a chi le subisce. Mi auguro che alla scadenza della convenzione i volontari e le volontarie si ripropongano come gestori, perché il giudizio che diamo come amministrazione sul loro operato è positivo e come ho avuto modo di dirlo più volte, la riduzione chiesta non nasce da un giudizio negativo anzi…Infine – ha chiuso la sua risposta Tosi – oltre che per Carpi il Canile è utilizzato anche da Novi di Modena, mentre i comuni di Soliera e Campogalliano hanno un rapporto con il Canile di Modena. Carpi riconosce 55.474 euro (83%), Novi di Modena 11.362(17%)”.

In sede di controreplica il consigliere Rostovi si è detto insoddisfatto della risposta di Tosi. “Non condivido il fatto che si usi la scusa dei tagli di Bilancio; Tosi poi nella risposta mi mette in bocca frasi che non ho detto. Assessore, lei non è stato al canile, le norme di sicurezza non sono rispettate in questa struttura a differenza di quanto dice. Lei è stato molto vago, senza prendere impegni precisi e spero che non pensi di risolvere il problema mandando lì personale comunale al posto delle associazioni che gestiscono ora il Canile, personale che sicuramente non sarebbe contento di fare quello che fanno i volontari…”.