Sono molte in tutta Italia le cooperative sociali che inseriscono al lavoro persone svantaggiate attraverso la gestione imprenditoriale di appalti nelle scuole per servizi diversi (pulizie, mensa, sorveglianza e altro). Anche per questa via le cooperative rendono possibile il lavoro continuativo e tutelato di migliaia di persone la cui condizione soggettiva implica una specifica debolezza sul mercato del lavoro, da cui altrimenti sarebbero per sempre escluse, confinate, nel migliore dei casi, nella semplice assistenza.
“E’ una realtà – spiega il coordinatore delle cooperative sociali di Legacoop Reggio Emilia Mauro Degola – presente anche nella nostra provincia, ma questa attività è oggi pesantemente messa in discussione dagli effetti provocati dalla circolare del 14 dicembre 2009 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica.” Questa circolare prevede infatti per i servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie nelle scuole (in particolare dell’infanzia e della primaria) la conferma dei contratti «nella misura massima del 75% del corrispettivo pattuito» con un taglio effettivo del budget del 25%, giustificando la drastica riduzione di fondi con la necessità di coprire spese per «supplenze, funzionamento ed esami di Stato». “O si ritiene che sempre e comunque ci fossero sprechi in questo settore – aggiunge Degola – o si ritiene opportuno decurtare gli appalti e i relativi compensi ai lavoratori in una tale percentuale. Nel caso delle cooperative sociali è sicuramente una convinzione offensiva, oltre che sbagliata”.
Dura anche la posizione a livello nazionale di Legacoop. “Esprimiamo la più viva preoccupazione ed il profondo sconcerto per una decisione che, a fronte dei reiterati impegni assunti dal Governo a difendere e tutelare l’occupazione nella pesante crisi economica che il Paese sta vivendo, vede proprio la mano pubblica operare tagli di proporzioni tali da determinare per tante imprese sane e produttive una grave contrazione di attività, con la perdita di così tanti posti di lavoro, socialmente ed economicamente preziosi. Chiediamo – conclude Paola Menetti – un confronto urgente al Ministro del Lavoro e del Welfare ed al Ministro dell’Istruzione, Ricerca e Università, per comprendere quali iniziative si possano e si intendano assumere a tutela della realtà di queste imprese e di questi lavoratori: le pur comprensibili esigenze di razionalizzazione ed efficienza nella spesa pubblica non devono essere, nei fatti, un prezzo che viene semplicemente scaricato sulle spalle dei più deboli”.