CLAUDIO MATTIELLOSchiacciante vittoria dei “sì” al referendum indetto da Fim-Cisl e Uilm-Uil sul nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato il 15 ottobre. A Modena e provincia, dove gli aventi diritto al voto erano circa 2.400, si è espresso a favore dell’intesa il 91,5 per cento dei votanti; ha votato “no” il 5,5 per cento, mentre le schede bianche e nulle sono state il 3 per cento. Soddisfazione per l’esito del referendum è espressa dal segretario provinciale della Fim-Cisl, Claudio Mattiello, il quale precisa che a Modena e provincia le votazioni sono state precedute da 244 assemblee sia aziendali che interaziendali, svolte anche fuori dall’orario di lavoro. «Trovo singolare che la Fiom ci accusi di mancata informazione ai lavoratori, visto che – sottolinea Mattiello – alcune assemblee sono state per così dire “disturbate” dalle urla e provocazioni di suoi rappresentanti, che non hanno certo dato prova grande democrazia».

Quanto alla Ferrari Auto di Maranello, Mattiello conferma che la Rsu ha deciso, in autonomia, di far votare tutti i lavoratori (quindi, non solo gli iscritti Fim e Uilm) e che delegati Fiom hanno sorvegliato le operazioni di voto e di scrutinio. La stessa Fiom può, pertanto, confermare che il 65 per cento dei votanti in Ferrari ha approvato il contratto, a fronte di un 33 per cento di “no” e 2 per cento di schede bianche e nulle. «Per coerenza e trasparenza non abbiamo tenuto conto del risultato del referendum alla Ferrari, anche se è molto significativo – spiega il segretario Fim – che, come successo anche nel 2008, i lavoratori Ferrari abbiano saputo distinguere tra chi contratta e porta loro salario e diritti e chi invece vende fumo. Gli iscritti Fiom aspettano ancora i contratti del 2001 e 2003; negli ultimi dieci anni noi abbiamo firmato i contratti, mentre la Fiom – conclude Mattiello – ha fatto solo promesse e proclamato scioperi inconcludenti».