“Il risultato eclatante che esce dal referendum appena celebrato in svizzera sul divieto di costruzione di nuovi minareti, segna per tutta l’Europa una data storica che evidenzia come finalmente si va facendo strada una maggiore consapevolezza sul problema islam . Il plauso va al coraggio di un popolo che su un tema cosi’ delicato ha aperto una nuova stagione della politica anche per l’ Italia , fuori dal buonismo e dall’ipocrisia”.
Ad affermarlo il vicecoordinatore del pdl modenese Enrico Aimi che ha precisato come ” tale divieto non significa proibizione di pregare, anzi, ma limitazione del potere politico che l’islam puo’ esercitare attraverso luoghi non solo di culto che sono di fatto veri e propri centri politici con tanto di tribunale coranico.
Il problema dell’Islam e’ proprio questo” , ha evidenziato Aimi ” non avere attraversato nella sua storia, a differenza dell’Europa, ne’ l’umanesimo , ne’ il rinascimento, dai quali e’ scaturita per noi la separazione tra potere spirituale e quello temporale; l’Islam non ha questa distinzione e chi gli e’ fedele rispetta prima il Corano poi le altre leggi, con tutto cio’ che ne consegue anche in termini di difficolta’ ad accettare ordinamenti legislativi diversi, in particolare quelli dello stato ospitante.
Sono convinto” ha poi concluso l’esponente del partito di Berlusconi, “che se un analogo referendum fosse bandito anche a Modena o in uno dei 47 comuni della nostra provincia, il risultato sarebbe altrettanto straordinario, segno che la sinistra non e’ più’ in sintonia con i suoi elettori e che sta incominciando a perdere la battaglia più’ importante, quella culturale”.