Veggia di Casalgrande - area Poggio 70Da alcuni giorni è tutto un fermento nella frazione di Veggia a Casalgrande, dopo che si è diffusa la voce di un possibile utilizzo dell’area occupata in passato dall’ex Poggio 70  come moschea per i fedeli di Maometto residenti nel comprensorio ceramico.

Si è quindi rapidamente organizzato un comitato spontaneo di cittadini, al quale si sono subito accodati esponenti politici già in campagna elettorale per le prossime regionali, comitato che ha chiesto un incontro con l’amministrazione comunale per chiarimenti in merito: occorrerà verificare infatti se l’insediamento di un luogo di culto è compatibile con l’attuale PRG, oltre ovviamente a sviluppare una dovuta analisi delle ben più delicate conseguenze da un punto di vista d’impatto sociale e di ordine pubblico.

Lega Nord zona ceramiche, tramite il suo segretario politico Paolo Filippini, aveva nel frattempo già intrapreso una serie di verifiche che hanno confermato l’esistenza di una trattativa tra i privati proprietari degli immobili e la comunità islamica, quest’ultima intenzionata per il momento ad una locazione più che ad un oltremodo oneroso acquisto dell’area.

Tuttavia lo stesso esponente leghista ricorda ai distratti concittadini, che a Casalgrande esiste già una moschea e per giunta abusiva, lungo la ex-Statale 467 a poche centinaia di metri dalla zona sportiva del capoluogo.

Una collocazione impropria visto l’utilizzo di locali normalmente adibiti ad attività artigianali, palesemente e colpevolmente tollerata dalla giunta guidata dal sindaco Andrea Rossi e già oggetto di interrogazione da parte del Carroccio, dopo gli episodi di disturbo alla quite pubblica derivanti dalle preghiere con altoparlanti al primo albeggiare dei quasi quaranta giorni di Ramadan.

In questo caso la moschea è stata abilmente camuffata come “centro socio-culturale”, evitando così le più rigide prescrizioni in materia urbanistica e di sicurezza previste per una vero e proprio luogo di culto.

Il segretario leghista sottolinea quindi come esista già un’anomalia che tuttavia fino ad oggi non ha attirato la dovuta attenzione vista la scarsa densità abitativa della zona in questione, mentre per quanto riguarda la frazione di Veggia, i molti residenti nella zona pedecollinare sono subito partiti lancia in resta da quando il problema è arrivato nel loro “orto” di casa, viste anche le pesanti possibili ripercussioni sul proprio quieto vivere e sul valore commerciale delle proprie abitazioni.

La Lega Nord è da anni in prima linea contro l’insediamento di centri islamici e sedicenti moschee, luoghi dietro ai quali, spesso e volentieri si nascondono vere e proprie madrasse nelle quali si inculca ai frequentatori l’ortodossia coranica più radicale, se non addirittura i già tristemente conosciuti centri di arruolamento e preparazione per jihadisti e terroristi vari.

La costituzione repubblicana garantisce il diritto alla libertà di professione religiosa, ma nel contempo non tollera la discriminazione delle donne, l’incitamento alla violenza ed altre pratiche illiberali ed illegali che spesso trovano fondamento nell’interpretazione estremista ed ultra-ortodossa del Corano.

Per questi motivi gli esponenti leghisti dell’intero comprensorio ceramico chiedono la massima trasparenza e la piena osservanza delle leggi e delle regole proprie della nostra società civile, senza il rispetto delle quali non può esserci nessuno spazio per chi pensa di trasformare il nostro territorio in un avamposto per la colonizzazione islamica.

(Paolo Filippini, Segretario Politico Lega Nord Padania, zona ceramiche – Capogruppo Patto per Casalgrande)

 

Foto: area Poggio 70 – Veggia di Casalgrande