autubus_atcmEnrico Aimi, Consigliere Regionale e Coordinatore Vicario del PdL a Modena sulle disfunzioni del servizio di trasporto locale gestito da Atcm che ha trovato concordi autisti e utenti scesi ieri in piazza per manifestare il loro dissenso sulla gestione dell’azienda e sui nuovi orari.

“Il servizio trasporti più caro della regione e forse il peggiore per il quale però paradossalmente si invita a non protestare. Ci mancava anche questa: Modena è ormai diventata la patria dell’assurdo! Mai paga di combinarcene di nuove, questa sinistra, a distanza ormai di mesi, non riesce a trovare il bandolo di una matassa creata da lei stessa con la cessione del 49 per cento di Atcm a privati che si sono dimostrati totalmente incapaci di ridare vigore ad un trasporto locale asfittico e forse più bisognoso di medici emiliano romagnoli (leggi Atc) che non di grandi firme francesi. Nell’attesa di un luminare che fornisca la sua immancabile ma costosa consulenza i cittadini si consolano coi tempi di attesa dei bus, più biblici che altro, con un TPL che chiamare scadente è un eufemismo e con prezzi fuori mercato per i trasporti di una media città. L’avevano annunciata come una rivoluzione e oggi siamo a fare i conti con un’involuzione. E quello che era un servizio oggi è degenerato in un disservizio che si avvale oltretutto di tecnologie d’avanguardia che sono costate alla collettività fior di quattrini. E’ chiaro però che i sistemi satellitari per il conteggio tra il passaggio di un bus e l’altro non servono a nulla se non si riesce a trovar una soluzione ai ritardi. In che modo ci chiediamo sono state elaborate le nuove linee che a rigor di logica paiono quasi dettate dal caso? Se qualcuno prevedeva un autunno caldo per il trasporto pubblico modenese aveva visto lontano ma di certo non pensava che gli strascichi si sarebbero protratti anche in quello che, per gli utenti Atcm, si annuncia come un lungo inverno di passione”.