Sono centinaia le assemblee nei luoghi di lavoro di Modena e provincia che la Fiom/Cgil sta concludendo in questi giorni in preparazione dello sciopero nazionale di venerdì prossimo 9 ottobre contro il contratto separato, per dire NO ai licenziamenti in tempi di crisi, SI all’estensione degli ammortizzatori sociali e a regole certe di democrazia sindacale per la validazione di piattaforme e accordi.
“Contiamo di portare alla manifestazione a Firenze almeno 1.500 lavoratori e lavoratrici metalmeccanici, molti dei quali attualmente cassintegrati o sospesi dal lavoro” afferma il segretario Fiom Giordano Fiorani, che annuncia ben 30 pullman in partenza da Modena per la manifestazione interregionale nel capoluogo toscano.
In preparazione dello sciopero di venerdì, la Fiom di Modena ha svolto anche diverse iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, delle forze politiche locali e degli Amministratori pubblici per approfondire i motivi che stanno alla base dell’azione di lotta dei metalmeccanici.
In particolare, lo scorso 28 settembre su tutto il territorio provinciale si sono svolti volantinaggi davanti a tutte le imprese più importanti, nelle mense interaziendali, al mercato di Modena. Inoltre si sono svolti diversi incontri con i Sindaci dei Comuni più importanti della Provincia: Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Vignola, Pavullo e Castelfranco.
“In tali incontri – spiega il segretario Fiom – abbiamo sollevato le motivazioni dello sciopero, lo stato della crisi, le preoccupazioni per i prossimi mesi, la necessità di evitare i licenziamenti a fronte di ristrutturazioni aziendali e/o tentazioni di riallineare l’occupazione alla contrazione di mercato, come purtroppo dimostra anche la recente vicenda della Nacco”.
La situazione nello stabilimento metalmeccanico di via Emilia Est è precipitata ieri pomeriggio di fronte all’improvvisa comunicazione aiSindacati dell’apertura della procedura di mobilità per tutti i 90 dipendenti per cessazione di attività e trasferimento della produzione nello stabilimento di Milano. La Fiom/Cgil, insieme ai lavoratori, ha reagito con lo sciopero e il presidio della fabbrica e ha chiesto un incontro urgente in Confindustria per il ritiro della procedura di mobilità e il ricorso agli ammortizzatori sociali. In attesa dell’incontro, continua lo sciopero ad oltranza e il presidio davanti ai cancelli con il blocco delle merci. Negli incontri con gli Amministratori pubblici, la Fiom ha anche ribadito la necessità di definire un percorso democratico di validazione delle piattaforme e degli accordi che coinvolga tutti i lavoratori interessati a quella contrattazione.
“Abbiamo affermato – prosegue Fiorani – che ciò che sta succedendo con il contratto dei metalmeccanici è emblematico di un sistema autoritario che per volontà di alcune organizzazioni sindacali minoritarie, Fim/Cisl e Uilm/Uil, esclude i lavoratori dall’esprimersi su ciò che verrà loro applicato in materia di richieste contrattuali”.
“Abbiamo fatto presente che con questa modalità qualsiasi sindaco potrebbe prendere molti voti, avere la maggioranza, ma potrebbe non amministrare”.
Da parte di tutti i Sindaci c’è stata attenzione agli argomenti Fiom, preoccupazione per gli sviluppi della crisi e per le possibili ricadute sul territorio ed in particolar modo è stata sottolineata dagli Amministratori locali la necessità che sul piano della democrazia e della rappresentanza siano assunti orientamenti e leggi che abbiano alla base il coinvolgimento di tutti i lavoratori interessati.
Il Comune di Castelfranco ha espresso la volontà di convocare un Consiglio Comunale aperto sui temi sollevati dalla Fiom. Il Sindaco di Sassuolo si è invece distinto, non assumendo nessun orientamento, ma demandando ad un approfondimento futuro in Consiglio comunale. Si sono svolti incontri anche con i rappresentanti dei partiti politici – Rifondazione, Sinistra per Modena, Verdi, Socialisti Italiani, PdCI, PD,IdV e PdL. “Solo Lega e Udc non hanno ritenuto necessario incontrarci – commenta Fiorani – e questo credo sia emblematico della loro sensibilità verso i problemi dei lavoratori”.
Anche in tutti questi incontri è stato espresso dai rappresentanti dei partiti grande preoccupazione sulla crisi, la necessità di salvaguardare l’occupazione e le prospettive in particolare delle piccole e medie imprese locali. Tutti i partiti hanno ribadito la necessità che il Paese si doti di una legge sulla democrazia nel mondo del lavoro attraverso il coinvolgimento di tutti i lavoratori nei processi decisionali in materia di contrattazione. “A tal proposito è stato presentato un Ordine del Giorno in consiglio Comunale a Modena da parte di Sinistra per Modena che auspichiamo trovi un largo consenso, anche alla luce delle dichiarazioni emerse in questi incontri”.
La Fiom/Cgil di Modena auspica che tutte queste affermazioni abbiano una conseguenza concreta con prese di posizione anche di fronte ad un eventuale accordo separato. Giovedì 8 ottobre si conclude la serie di incontri istituzionali, con l’appuntamento con il presidente della Provincia di Modena.