Troppo spesso gli istituti bancari pongono scarsa attenzione alla normativa sull’antiriciclaggio e mettono i propri dipendenti in situazioni di grave difficoltà. E’ questa l’accusa e, nello stesso tempo, la motivazione che ha portato la Fiba, il sindacato dei lavoratori di banca della Cisl di Modena, a organizzare un incontro per informare i dipendenti di banche, assicurazioni e Poste sugli aspetti applicativi della cosiddetta “legge antiriciclaggio” (legge 231/2007). L’iniziativa si svolge domani – giovedì 8 ottobre – alle 17 presso l’auditorium Cisl di Palazzo Europa (lato via Rainusso). Interviene Mario Capocci, dirigente della Fiba-Cisl esperto nel campo della responsabilità professionali. «Vogliamo approfondire la normativa antiriciclaggio che siamo tenuti ad applicare ogni giorno sui nostri posti di lavoro e che ci espone a gravi rischi, sia in termini di provvedimenti disciplinari che di indagini della magistratura – spiega il segretario provinciale della Fiba-Cisl, Paolo Bellentani (foto) – Le banche demandano questi aspetti delicati alla formazione on line, con ripercussioni sulla preparazione dei lavoratori quotidianamente alle prese con operazioni bancarie soggette all’obbligo di segnalazione». Bellentani ricorda che l’Emilia-Romagna è, dopo Lombardia e Lazio, la terza regione d’Italia per ordine bancario di denaro trasferito da e per Paesi con fiscalità privilegiata. Si tratta di un enorme flusso finanziario veicolato attraverso banche, assicurazioni e Poste e che deve essere sottoposto ai controlli stabiliti dalla “legge antiriciclaggio”. Le norme pongono limiti ai trasferimenti di denaro e, nello stesso tempo, chiedono la segnalazione delle operazioni sospette. L’Emilia-Romagna è la quarta regione d’Italia per importi segnalati nel 2008; nel primo semestre 2009 sono già state segnalate 643 operazioni sospette, contro le 986 dell’intero 2008. «La legge investe l’addetto finanziario di una grande responsabilità, anche penale (il cosiddetto “principio di collaborazione responsabile”) – sottolinea Bellentani – Purtroppo, di fronte al moltiplicarsi di questo delicato problema, che richiederebbe il massimo impegno degli istituti di credito per aiutare i propri dipendenti, troppo spesso si registra la colpevole latitanza degli stessi istituti. La formazione degli operatori bancari è compito delle banche e il sindacato non vuole certo sollevare gli istituti di credito da questo dovere ma, nel contempo, non si possono neanche lasciare soli i dipendenti di banche e assicurazioni. È per questo che i bancari della Cisl Emilia Romagna – conclude il segretario della Fiba modenese – hanno assunto l’impegno di promuovere una serie di seminari e una forte campagna di sensibilizzazione sull’argomento».