Un camino più alto di oltre dieci metri rispetto alla ipotesi precedente e nuove prescrizioni gestionali per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto sull’ambiente dell’impianto per la produzione di conglomerato bituminoso a Savignano sul Panaro. E’ quanto previsto dalla nuova autorizzazione alle emissioni in atmosfera, rilasciata dalla Provincia di Modena secondo le indicazioni emerse dall’apposita conferenza dei servizi che ha terminato i lavori lunedì 21 settembre.
«Dalla conferenza – sottolinea Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – esce un progetto certamente migliore dal punto di vista ambientale. Oltre all’innalzamento del camino che riduce l’impatto delle emissioni, abbiamo inasprito tutta una serie di prescrizioni, già presenti nella precedente autorizzazione, introdotto nuovi obblighi anche di carattere gestionale e ulteriori controlli che assicurano sulla sostenibilità ambientale dell’impianto. Ma sull’eventuale spostamento – ribadisce Vaccari – la competenza è del Comune che a suo tempo ha rilasciato la concessione edilizia».
Alla conferenza dei servizi – riunita dalla Provincia, su richiesta del Comune di Savignano, con l’obiettivo di aumentare le prestazioni ambientali del progetto – hanno partecipato i rappresentanti dell’ufficio Controlli ambientali della Provincia, di Ausl e Arpa, dei Comuni di Savignano e Bazzano e dell’impresa stessa. La conferenza si è espressa con il con il voto contrario del sindaco di Savignano Germano Caroli.
Oltre all’innalzamento del camino (dai 15 metri previsti con l’autorizzazione rilasciata nei mesi scorsi ai 25 stabiliti ora), è stato introdotto il monitoraggio da parte della ditta e di Arpa di sostanze quali gli idrocarburi policiclici aromatici (derivati dal benzene) per i quali non è previsto obbligo di legge; inoltre nei primi cinque mesi di attività Arpa effettuerà campionamenti periodici al camino al fine di determinare la qualità e quantità delle emissioni; poi sono previsti monitoraggi periodici (almeno ogni sei mesi) su tutti gli altri inquinanti, effettuati a carico della ditta tramite un laboratorio di analisi ma verificati e registrati da Arpa stessa; tra le prescrizioni di carattere gestionale spicca il limite alla produzione per contenere le emissioni che sarà controllato tramite l’obbligo di tenuta del registro delle materie prime; tutte le fasi produttive con emissione di fumi dovranno essere aspirate e trattate da appositi filtri nel camino, compresa la fase di carico del bitume nelle cisterne. Dalla prossima settimana, inoltre, prima che l’impianto entri in funzione, l’Arpa eseguirà una serie di monitoraggi nell’area intorno all’impianto per confrontare in futuro eventuali impatti negativi rispetto alla situazione attuale.
La Provincia, infine, si legge nell’autorizzazione, si riserva di inasprire ulteriormente le prescrizioni fino ad ordinare la sospensione della produzione qualora si rendesse necessario.
Nel territorio modenese sono presenti una dozzina di impianti simili a quello di Savignano: a Modena, Campogalliano, Formigine, Marano, Pavullo, Prignano e Spilamberto. Gli impianti sono periodicamente controllati dai tecnici dell’Arpa in particolare sull’emissioni di polveri e di altre sostanze volatili.